Serie A

Lazio, Provedel: “Dobbiamo fermarci alle prime avvisaglie di razzismo”

Ivan Provedel
Ivan Provedel, Lazio - Foto LiveMedia/Alessio Marini
Nuova giornata di preparazione per la Lazio a Formello. Dopo una prima fase di riscaldamento muscolare, i biancocelesti si sono alternati tra il lavoro tecnico e quello tattico. A seguire spazio per una partitella a campo ridotto e per una serie di esercitazioni atletiche. In questi giorni di sosta, Sarri sta variando i carichi di lavoro in base alla condizione dei singoli. Ciro Immobile sta lavorando in modo personalizzato per evitare ogni rischio di ricaduta e il ritorno in gruppo dovrebbe essere rimandato all’inizio della prossima settimana. A riposo Provedel che ha partecipato alla campagna “La Lazio nelle Scuole”. L’estremo difensore di fronte agli alunni di un istituto elementare di Roma si è soffermato sul tema della lotta alle discriminazioni: “Purtroppo accade spesso che si verifichino episodi di razzismo in campo – ha detto il portiere -. Per fortuna ci sono delle contromisure di condanna che possono portare anche all’interruzione della partita. Noi calciatori sappiamo di dover dare un esempio positivo a chi ci guarda, per questo alla prima avvisaglia di razzismo dobbiamo fermarci. Spero che questi episodi spariscano. Alla base non hanno alcun senso perché siamo tutti diversi ma allo stesso tempo tutti uguali”.
Sul tema è intervenuto anche il direttore della comunicazione del club, Roberto Rao. “Il razzismo non è solo stupido ma è proprio fuori dalla storia, non esiste. È anacronistico, fuori dal mondo e spesso tanti giovani allo stadio si trovano a cantare cori dei quali non sanno neanche il significato, li ripetono solo perché lo fanno gli altri e pensano che vada di moda. So che è difficile, soprattutto quando si è in gruppo, ma bisogna sempre pensare con la propria testa, evitando di dire e scrivere cose delle quali non si conosce il significato”. Provedel ha anche parlato del derby vinto contro la Roma, lui la sua firma sul successo l’ha messa come sempre: “La parata sul colpo di testa di Mancini è stata importante, per fortuna il colpo di testa non era molto angolato e sono riuscito ad intervenire”, dice l’estremo difensore biancoceleste.

 

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