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Editoriali Serie A

L’Inter non scende dalle montagne russe ed entra nella storia

Simone Inzaghi Inter
Photo LiveMedia/Nderim Kaceli Bologna, Italy, February 26, 2023, italian soccer Serie A match Bologna FC vs Inter - FC Internazionale Image shows: Simone Inzaghi, Manager of FC Internazionale during the Italian Serie A, football match between Bologna Fc and Fc Internazionale on 26 February 2023 at Renato Dall'Ara Stadium, Bologna, Italy. Photo Ndrerim Kaceli LiveMedia - World Copyright
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L’Inter è sulle montagne russe, le più lunghe e terrorizzanti d’Europa. E non riesce più a scendere. La slavina di punti persi in questa seconda parte di campionato si fa sempre più imponente e rischia di spazzare via tutto. Sono 11 le sconfitte in 30 partite. Troppe. Da Monza al Monza. Dal 2-2 del Brianteo del 7 gennaio condito dalle polemiche allo stacco in solitaria di Caldirola, che gela uno stadio già abbastanza provato dalle ultime uscite. In mezzo ci sono state altre cinque sconfitte e due pareggi. Inter-Monza del 15 aprile 2023 entra nella storia. La banda di Simone Inzaghi ha collezionato 3 sconfitte consecutive a San Siro senza segnare nemmeno un gol. Non era mai successo dal 1908. L’ultimo gol dei nerazzurri nel proprio stadio è la girata di prima del Toro Martinez contro il Lecce nella vittoria per 2-0 del 5 marzo. Poi più nulla. Tante occasioni sprecate, un gioco piatto e monocorde, la bravura degli avversari che ormai hanno capito lo spartito da seguire per mettere in difficoltà questa squadra. Juventus, Fiorentina e Monza. Tre partite vinte di corto muso dagli avversari che fanno sprofondare l’Inter.

Non basta la voglia di Lukaku e l’esuberanza a tratti di Barella per pungere la squadra di Palladino, ordinata in difesa e sempre pronta a ripartire con gli strappi di Pessina, Ciurria e Caprari. Onana e compagni infrangono un record negativo e non si schiodano dal quinto posto a 51 punti. All’appello mancano ora 8 partite di campionato. La squadra di Suning deve giocarle come fossero 8 finali, come non ci fosse un dopo. L’impressione è che l’Inter in queste ultime uscite in Serie A giochi con sufficienza, pensando di aver a disposizione sempre la partita successiva per fare meglio. Invece i nerazzurri si dovrebbero caricare sulle spalle tutta la pressione del momento e giocare con un atteggiamento da dentro o fuori nei 90 minuti. Niente sbracciate o urla al compagno in caso di errore, ma tanto sacrificio e incoraggiamento gli uni con gli altri.

L’Inter viaggia a velocità diverse, in base alla competizione. E mercoledì arriva la partita più importante della stagione fino a questo momento, questa sì da dentro o fuori sul serio. Il ritorno dei quarti di Champions contro il Benfica. Difficile prevedere cosa potrà accadere. Il vantaggio sui portoghesi è buono ma non consente di stare tranquilli. Il gol a San Siro manca come l’acqua nel deserto. Potrebbe essere proprio il giorno giusto per trovare un’oasi e abbeverarsi, ma serve convinzione e una partita giocata a ritmi intensi. Inzaghi difficilmente sbaglia nei match da dentro o fuori e un passaggio in semifinale di Champions League riporterebbe entusiasmo in un ambiente che, guardando solo al campionato, ha l’umore a terra. Anche perché molto – se non tutto – del progetto sportivo dell’Inter dell’anno prossimo ruota attorno alla qualificazione alla Champions. Se Inzaghi non dovesse centrare l’obiettivo, l’Inter perderebbe attrattiva e porterebbe molti giocatori a cercare di accasarsi altrove, oltre a salutare il tecnico ex Lazio. A quel punto la valanga avrebbe spazzato via tutto e si dovrebbe tentare di ricostruire da zero. Cosa che nessuno in casa Inter si augura.

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