Serie A

Cessione Milan, dubbi dei pm sul fondo indicato al cda per l’acquisto del club

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Logo Milan - Fabrizio Carabelli / IPA Sport / IPA

Emergono altri dettagli, come riporta l’ANSA, dal decreto di perquisizione eseguito ieri dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf nell’ambito delle indagini della Procura di Milano riguardanti la cessione del Milan. Secondo gli inquirenti ci sarebbero “rilevanti discrepanze” tra quanto comunicato da RedBird, il fondo di Gerry Cardinale che ha comprato il Milan nell’agosto 2022, alla Sec, la commissione di vigilanza sui mercati statunitense, e quanto riferito, invece, “al consiglio di amministrazione” del club “in merito alla provenienza dei fondi utilizzati per finalizzare l’acquisto delle azioni” della società rossonera. Stando agli atti, al cda del Milan, l’11 giugno 2022, ossia prima del closing, sarebbe stato comunicato che a versare 400 milioni di euro, ovvero una parte dell’oltre 1 miliardo per l’acquisto, sarebbe stato il fondo “Rb Fund Iv Fc Aiv Cv” che non compare, invece, negli atti inviati da RedBird alla Sec. Dal “form adv” aggiornato al 31 marzo 2023 depositato alla Sec, infatti, scrivono i pm, risulta che quel fondo indicato per l’acquisto al cda rossonero “non è un fondo di investimento gestito da RedBird”. Da qui il sospetto, secondo l’accusa, che “la maggior parte del capitale utilizzato per la compravendita” sia “proveniente da un veicolo societario non riferibile a RedBird”.

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