
Non se la passa bene Igor Tudor, che sembra aver imboccato una strada molto pericolosa in termini di risultati. Rischia di fare la fine di Thiago Motta.
All’orizzonte della Juventus si riaffaccia un’ombra che i tifosi bianconeri conoscono bene: quella dei pareggi a catena che, nella scorsa stagione, furono fatali a Thiago Motta. L’allenatore italo-brasiliano venne esonerato a marzo 2025 dopo una sequenza interminabile di gare terminate con il segno X, una sorta di abbonamento al mezzo passo falso che minò ogni velleità di vertice della squadra. Adesso la storia sembra voler riproporre lo stesso copione, con Igor Tudor chiamato a fare i conti con una serie di risultati che stanno lentamente erodendo l’entusiasmo delle prime settimane. Dopo la vittoria nel derby d’Italia contro l’Inter, la Juventus non è più riuscita a imprimere lo stesso ritmo. Prima il clamoroso 4-4 in Champions League contro il Borussia Dortmund, poi i pareggi interni ed esterni contro Verona e Atalanta hanno raffreddato gli entusiasmi, restituendo l’immagine di una squadra che rischia di accontentarsi.
Un segnale allarmante, soprattutto considerando che l’avvio di stagione aveva illuso i tifosi con due successi netti e convincenti. Tudor si trova così in bilico tra la necessità di dare continuità e la pressione crescente di un ambiente che non tollera cali di rendimento. L’incubo di un nuovo “effetto Motta” è reale: una Juventus invischiata in un ciclo di pareggi rischierebbe non solo di compromettere la rincorsa allo scudetto, ma anche di generare un clima di incertezza sul futuro immediato del tecnico croato. E se i risultati sono la prima preoccupazione, l’infermeria non aiuta di certo.
Juventus, emergenza infortuni: centrocampo da reinventare
Alle difficoltà sul piano dei risultati si aggiunge un bollettino medico che non lascia tranquillo nessuno alla Continassa. Gli infortuni stanno infatti privando Tudor di pedine fondamentali. A preoccupare maggiormente è la situazione di Khephren Thuram, costretto ad abbandonare il campo contro l’Atalanta per un indolenzimento al polpaccio. Un problema da gestire con la massima cautela, al punto che il francese non è stato convocato per la trasferta di Champions League contro il Villarreal. Il centrocampo bianconero, già povero di alternative affidabili, dovrà fare a meno anche di altri elementi. Francisco Conceicao è fermo ai box per un guaio muscolare, mentre Fabio Miretti continua il suo percorso di recupero dagli infortuni agli ischiocrurali. A complicare il quadro si aggiunge l’assenza di Gleison Bremer, alle prese con un affaticamento che lo terrà ancora lontano dal campo.

Di fronte a questa situazione, Tudor dovrà ridisegnare la mediana. Il ritorno dal primo minuto di Manuel Locatelli era scontato, ma resta da sciogliere il nodo su chi affiancherà il capitano bianconero: il ballottaggio è tra Teun Koopmeiners, apparso in difficoltà proprio contro i suoi ex compagni, e Weston McKennie, che offre più corsa e fisicità. Difficile immaginare sorprese con i giovani, almeno per il momento, anche se lo scenario di emergenza potrebbe costringere il tecnico a scelte fuori dagli schemi. Il piano della Juventus è ovviamente quello di non correre rischi inutili, preservando gli uomini migliori per la supersfida di campionato contro il Milan.