Calcio estero

Supercoppa turca, Erdogan: “Tutto il mondo sa come difendiamo l’onore della Turchia”

Bandiera Turchia-foto Tomas Maltby-CC BY-SA 2.0

Il Presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, ha risposto alle polemiche scatenate dall’opposizione. Gli avversari lo avevano accusato di essere “il principale colpevole” della mancata disputa, ieri a Riad, della sfida per la Supercoppa tra Galatasaray e Fenerbahce. Questo in quanto “ha reso Mustafa Kemal Ataturk oggetto di contrattazione“.

Tutto nasce dal fatto che i rapporti tra Arabia Saudita e Turchia sono da sempre complicati. Questa finale di Supercoppa era vista anche come un’occasione di disgelo tra i due paesi. A complicare le cose si è messo il divieto di ingresso sul terreno di gioco di striscioni e magliette con riferimenti al fondatore e primo Presidente della Repubblica turca (di cui quest’anno ricorre il centenario della fondazione), ovvero Ataturk.

Da parte delle autorità saudite sono arrivati i no, per ragioni politiche, allo striscione “Pace a casa, pace nel mondo” che i giocatori delle due squadre avrebbero dovuto portare in campo all’esecuzione dell’inno nazionale. Galatasaray e Fenerbahce avevano manifestato la volontà di non scendere in campo se fossero stati confermati i divieti. Per questo le due squadre non si sono recate allo stadio KSU di Riad preferendo recarsi all’aeroporto per tornare a casa.

La mancata disputa della partita ha provocato polemiche con accuse a Erdogan, che oggi ha ammonito gli avversari politici di “non abusare di ciò che è essenzialmente un evento sportivo“. Il presidente ha aggiunto: “Tutto il mondo sa come difendiamo l’onore della Turchia e del popolo turco. Trasformare lo sport in una questione politica è sbagliato, fuorviante e non serve a niente“. Critiche molto dure anche per la Federcalcio turca, per aver permesso che la finale di Supercoppa venisse spostata in Arabia Saudita proprio nell’anno del centenario della fondazione della Repubblica della Turchia.

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