
L’approdo all’aeroporto di Faro segna l’inizio di un momento cruciale per gli azzurri del cross, che si preparano a disputare i Campionati Europei di cross a Lagoa, sede dell’evento domenica prossima.
Atletica, al via gli Europei di Cross
La parola “faro”, scelta dal direttore tecnico Antonio La Torre per descrivere Nadia Batocletti, incarna perfettamente la centralità della campionessa nella squadra italiana. Già cinque volte regina di questa competizione, è fonte di energia e carisma destinata a contagiare l’intero gruppo azzurro.
Venerdì l’arrivo dell’intero team composto da 42 atleti, pronti per il sopralluogo del percorso il giorno seguente e per la riunione della vigilia, momento di strategia e concentrazione prima della gara. Questa 31esima edizione degli Europei di cross è la quarta a svolgersi in Portogallo, e l’Italia si presenta con grandi speranze, soprattutto grazie a una Battocletti in ottima forma.
Il direttore tecnico sottolinea come nelle recenti competizioni in Spagna Nadia abbia mostrato una condizione solida e in crescita: ad Alcobendas, pur arrivando seconda, ha migliorato il suo tempo di ben trenta secondi rispetto alla stagione precedente. Questo dato è molto incoraggiante, anche se La Torre mette in guardia sulle insidie della gara, ricordando come le avversarie – africane e non – cercheranno di renderle la vita difficile, come già sperimentato ai Mondiali di Tokyo.
Oltre a Battocletti, la squadra femminile gode di ulteriori punti di forza. Tra loro spiccano Gemetto, Palmero, la tenace Majori, e le compagne Reina e Zanne. Se riusciranno a esprimere al meglio il loro potenziale, il team femminile potrà senza dubbio lottare per posizioni di prestigio e onorare lo status di campionesse in carica.
Un altro asso nella manica per l’Italia è la staffetta mista, detentrice dell’oro di un anno fa ad Antalya (Turchia). Il percorso da affrontare è “nervoso”, con tratti stretti, ondulazioni frequenti e cambi di direzione costanti su terreni di sterrato e sabbia, caratteristiche che sembrano favorire gli azzurri Gaia Sabbatini e Pietro Arese. A loro si aggiungono la grinta di Marta Zenoni e Sebastiano Parolini, pronti a dare sangue per la maglia.
Sul fronte maschile il punto di riferimento è Yohanes Chiappinelli, il quale vive questa competizione come un momento di passaggio importante che conferma il suo attaccamento al team, sebbene il tracciato non sia quello più congeniale ai maratoneti. Interessante anche la situazione di Iliass Aouani, bronzo mondiale nei 10.000 a Tokyo e concentrato sulla preparazione della maratona giapponese che correrà nel marzo 2026.
