
Il campione olimpico confida il proprio malessere e riflette sul futuro: tra bisogno di supporto, fase di transizione e nuovi progetti imprenditoriali.
Le parole di Marcell Jacobs tornano a far discutere dopo l’intervista rilasciata a La Stampa, in cui l’olimpionico dei 100 metri aveva parlato della scintilla “spenta” chiamando in causa la Fidal. In un incontro con gli studenti delle scuole lombarde a Milano, il velocista ha approfondito il proprio stato d’animo spiegando cosa, in questi mesi, lo abbia realmente ferito.
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“Quello che mi ha fatto soffrire – ha dichiarato – è il fatto che non siamo mai riusciti a trovare una direzione comune. Da entrambe le parti ci sono state situazioni che non funzionavano e mi sono sentito un po’ lasciato ai margini. Questo mi ha colpito”.
Jacobs ha sottolineato quanto il supporto dell’ambiente sia fondamentale: “Quando hai vicino persone che ti motivano, credono in te e ti accompagnano nelle scelte, tutto diventa più semplice. Sai che c’è qualcuno che punta su di te. Io dovrei concentrarmi su ciò che voglio, ma non è sempre facile isolarsi da ciò che arriva dall’esterno”.
Il velocista ha ammesso di essere alla ricerca di una nuova energia interiore: “Devo ritrovare quella scintilla che parte da dentro, non dagli altri”. Un sentimento accompagnato dal bisogno di liberarsi: “Mi sono sfogato perché avevo accumulato troppo. A volte non riesco a tenermi tutto dentro, e dire certe cose mi ha alleggerito”.
Jacobs parla apertamente di una fase complessa ma necessaria: “Questa è una fase riflessiva, la più delicata. È il momento in cui la motivazione è più bassa e bisogna fare uno scatto soprattutto mentale per riprendere il percorso. Ho vissuto tanti momenti difficili, ma fanno parte della vita: superarli può portare a qualcosa di grande”.
Guardando avanti, il campione olimpico non nasconde di essere in un periodo di valutazione personale e professionale: “Sono arrivato a un’età in cui molte soddisfazioni le ho già ottenute. Il mio sogno era vincere le Olimpiadi: l’ho realizzato. Ora è normale voler esplorare altro”. Da qui la nascita della sua Academy, un progetto pensato per sostenere atleti e non solo: “Vogliamo aiutare chi desidera prendersi cura di sé, superare i propri limiti e raggiungere nuovi obiettivi”.
Accanto alla pista, Jacobs sta scoprendo anche una dimensione diversa, più progettuale: “Mi piace questo lato un po’ più imprenditoriale della mia vita. Anche per questo ci sto mettendo tempo a decidere sul mio futuro sportivo: è una scelta che richiede riflessione e va presa con la testa”.
