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Roland Garros, day 9: Rune avanza col brivido e ritrova Ruud, Swiatek forza nove

Holger Rune
Holger Rune - Foto LiveMedia/Jean Catuffe/DPPI

Nessuna sorpresa in questo day 9 del Roland Garros 2023, in cui tutti e gli otto i favoriti hanno proseguito il loro cammino. Si è finalmente delineato il quadro completo dei quarti di finale dello slam parigino, con solamente sedici giocatori (otto uomini e otto donne) rimasti a contendersi la gloria. Nel maschile, il big match del giorno è stato quello tra Rune e Cerundolo, che non ha deluso le aspettative ed è stato deciso solo dal super tie-break. A spuntarla è stato il danese, tornato ai quarti per il secondo anno di fila, ma non senza faticare. Sul 4-3 del quinto set ha infatti dovuto annullare tre palle break di fila e anche nel super tie-break si è ritrovato sotto 5-3. Memore dell’esperienza in Australia contro Rublev (quando perse sprecando un vantaggio di 7-3), il classe 2003 non si è però disunito e ha prevalso per 10-7. Non si può dire tuttavia che abbia conquistato il cuore del pubblico dato che si è reso protagonista di un gesto poco sportivo. Nel corso del terzo set, non ha infatti segnalato all’arbitro (il quale non l’aveva notato) un evidente doppio rimbalzo, costato poi il punto a Cerundolo. In conferenza stampa Rune ha anche avuto la faccia tosta di dire di non essersene accorto, attirandosi ancora meno le simpatie dei vari.

Ai quarti, Rune se la vedrà contro un altro scandinavo, Casper Ruud, che ha vendicato la sconfitta di settimana scorsa a Ginevra contro Jarry e ha proseguito la sua difesa della finale. Il norvegese si è imposto in tre set lottati, recuperando un break di svantaggio in due di essi. Chi vincerà tra lui e Rune volerà in semifinale per sfidare il vincitore dell’altro quarto: Zverev-Etcheverry. Il tedesco, che sembra finalmente ritrovato, ha piegato in tre set Grigor Dimitrov. L’argentino, mai così avanti in un major, ha invece triturato Yoshihito Nishioka, il quale si è spento dopo il primo set. Tra i due non ci sono precedenti.

Nel femminile, spicca la vittoria di Iga Swiatek, rimasta in campo per soli sei game prima del ritiro di Lesia Tsurenko. L’ucraina non si sentiva bene (ha detto di avere un problema simile a quello di Rybakina) ed è stata costretta ad alzare bandiera bianca sul 5-1. Swiatek ha dunque interrotto una striscia di 23 game consecutivi vinti, ma allo stesso tempo è approdata ai quarti avendo lasciato per strada appena 9 giochi. Solamente Mary Pierce e Dinara Safina erano riuscite a fare meglio in tutta l’Era Open, rispettivamente quattro e cinque. La prossima avversaria della polacca sarà Coco Gauff, sconfitta in finale lo scorso anno e in tutti e sei i precedenti giocati. La statunitense ha liquidato in due set Schmiedlova, ottenendo un risultato per nulla scontato viste le difficoltà stagionali su questa superficie. Ora un impegno sulla carta proibitivo, da approcciare con la consapevolezza di non aver nulla da perdere.

L’altra sfida metterà invece di fronte Ons Jabeur e Beatriz Haddad Maia. La tunisina ha impiegato la bellezza di 64 minuti per annientare Bernarda Pera con lo score di 6-3 6-1. La brasiliana, invece, dopo 64 minuti era ancora impegnata nel primo set contro Sorribes Tormo, poi perso al tie-break prima di imporsi in rimonta alla distanza. 6-7 6-3 7-5 il punteggio del match, che si colloca tra i dieci più lunghi di sempre con la sua durata di 3h54′.

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