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Italia-Serbia vuol dire Sinner-Djokovic: Jannik e Nole si ritrovano a Malaga, in palio la finale di Davis

Jannik Sinner Italia
Jannik Sinner - Foto LiveMedia/Andrea Rosito

Da sfavoriti, contro il giocatore più forte della storia, per raggiungere una finale che manca dal lontano 1998. Gli azzurri di Filippo Volandri saranno chiamati ad un’impresa contro la Serbia al Palacio de Deportes José María Martín Carpenadi Malaga, in Spagna, ma con questo Jannik Sinner tutto è possibile. Sarà proprio il classe 2001 di Sesto Pusteria a guidare l’Italia in una semifinale di Coppa Davis che sulla carta ci vede sfavoriti. L’Italia ha infatti faticato ai quarti contro l’Olanda, perdendo il primo singolare e imponendosi in rimonta grazie ad uno straordinario Sinner, che indoor ha pochi rivali in tutto il circuito Atp e sta attraversando un momento di forma pazzesco iniziato qualche mese fa e proseguito alle Atp Finals.

Purtroppo, a Torino è stato proprio Novak Djokovic a fermare la sua corsa, anche se Sinner aveva dimostrato di saperlo battere, tanto che nella fase a gironi aveva trionfato al tie-break del terzo set. La Serbia però non è solo Djokovic dato che può vantare tanti altri singolaristi di livello, da Miomir Kecmanovic, che l’altro ieri ha sconfitto contro pronostico Draper, a Laslo Djere e Dusan Lajovic, entrambi con un passato nei primi 30. Allo stesso modo, i buoni giocatori non mancano neppure all’Italia, che risponde con ottimi singolaristi come Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi e Lorenzo Sonego, oltre al veterano Simone Bolelli. Fondamentali dunque le scelte dei due allenatori, che giocheranno inevitabilmente un ruolo importante in questa semifinale così prestigiosa.

Se Djokovic-Sinner non è in dubbio, ci sono invece molte più incognite in merito al primo singolare. La Serbia potrebbe riproporre Kecmanovic, che ha ben figurato contro Draper nonostante fosse reduce da quattro sconfitte di fila, oppure affidarsi a Laslo Djere, che ha disputato una stagione molto positiva e non partirebbe spacciato contro nessuno degli azzurri. Due opzioni anche per l’Italia, considerando che Sonego non è al 100% e verosimilmente verrà conservato per l’eventuale doppio.

Da un lato potrebbe tornare in campo Matteo Arnaldi, che ha sfiorato la vittoria contro Botic van de Zandschulp, ma dopo tre match point non sfruttati si è arreso al tie-break del terzo set. Dall’altro lato potrebbe invece esordire Lorenzo Musetti, che non sta vivendo un momento particolarmente positivo e sul veloce indoor non si esprime al meglio. Tuttavia rimane, ranking alla mano, il numero due d’Italia e anche a livello emotivo potrebbe accusare meno la tensione, mentre Arnaldi ha avuto qualche problema contro l’Olanda. A prescindere da chi scenderà in campo, gli azzurri non partono spacciati, anzi hanno tutte le carte in regola per conquistare un punto prezioso nell’economia del confronto.

Il piatto forte, invece, non può che essere la sfida tra Jannik Sinner e Novak Djokovic. I due si affronteranno per la terza volta nel giro di 11 giorni e il bilancio è in parità. Sinner ha infatti vinto la sfida nella fase a gironi in quel di Torino, mentre si è arreso in finale piuttosto nettamente. Stavolta la posta in palio non è più o meno alta, bensì diversa. I due giocatori non gareggiano infatti a titolo personale bensì per la propria nazione, dunque anche l’approccio e le motivazioni saranno diverse. Ciò che non cambia è l’obiettivo: vincere. Lo scenario è piuttosto simile perché si gioca sul cemento indoor in condizioni piuttosto veloci.

Tra le tanti armi che conteranno molto ci sarà dunque il servizio, che – strano a dirsi, vista la carriera – in questo momento è probabilmente il colpo più pericoloso del serbo. Dopo la straordinaria prestazione in finale a Torino contro Sinner, Nole ha servito in maniera clamorosa anche contro Norrie, perdendo appena 8 punti su 48 (solo 4 nei primi 7 turni). Anche Jannik potrà eccome dire la sua, ma sarà chiamato a non ripetere gli errori commessi in finale a Torino, nei limiti del possibile visto che, in fondo, dall’altra parte della rete c’è pur sempre il numero uno al mondo e dunque non tutto è nelle proprie mani. Mettendo per un attimo da parte strategie e attese, la verità è che un match tra due dei migliori giocatori al mondo va semplicemente ammirato, godendosi lo spettacolo a cui daranno vita.

Infine l’eventuale doppio che, diversamente dalla sfida contro l’Olanda, potrebbe sorridere all’Italia. La coppia Sinner/Sonego ha funzionato alla grande, mentre la Serbia non ha un vero doppista né un duo consolidato. Certo, la presenza di Djokovic da sola compensa per qualsiasi coppia, ma si tratta pur sempre di un’incognita. Appuntamento dalle ore 12.00: in palio un pass per la finale di Coppa Davis 2023.

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