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Chi è Jakub Mensik, altro classe ’05 alla ribalta ed ennesimo talento della scuola ceca

Jakub Mensik
Jakub Mensik - Foto Lev Radin/Sipa USA/IPA

Si sa, la scuola ceca, che sia tennis maschile o femminile, nel corso dei decenni si è sempre dimostrata tra le più prolifiche in quanto allo sviluppo di talenti di livello mondiale. Un Paese di poco più di 10 milioni di abitanti in grado di sfornare numeri uno, vincitori slam e per ogni generazione una più che dignitosa quantità di top-50/100 che per anni sostano nell’elité del tennis. Questa settimana a Doha la scena se la sta prendendo Jakub Mensik, 18enne che nei quarti di finale si è regalato la prima vittoria in carriera ai danni di un top-5 quale Andrey Rublev. Il ceco non ha pagato in alcun modo le quasi 3 ore e mezza giocate ieri contro Andy Murray, tornando in campo e mettendo in mostra tutto il suo enorme talento nel successo per 6-4 7-6(6) sull’attuale n°5 della classifica.

Per chi segue il tennis da vicino, il nome non spunta certo fuori così all’improvviso. Il talento e la qualità sono un tratto distintivo della scuola ceca, quel rovescio – specie quanto utilizzato lungolinea – incanta. A 16 anni era tra i migliori junior in circolazione e faceva finale agli Australian Open; con Dino Prizmic e Juncheng Shang è ormai da qualche anno tra i classe ’05 considerati più futuribili e infatti tutti e tre – nonostante la giovane età – stanno a turno dando dimostrazione delle loro capacità in questi mesi. Shang protagonista la prima settimana dell’anno nell’ATP di Hong Kong, Prizmic aveva entusiasmato tutti a Melbourne strappando un set a Djokovic e ora sale sul palcoscenico il giovane talento di Prostejov, che a inizio settimana – prima di Rublev e Murray – aveva estromesso dal torneo di Doha anche un top-25 di tutto rispetto come Alejandro Davidovich Fokina.

Ma anche in Australia non era certo stato a guardare Mensik, con le qualificazioni superate, una vittoria netta su Shapovalov e una battaglia persa al quinto contro Hurkacz. Insomma, l’exploit era nell’aria e con questa semifinale – che potrebbe domani tramutarsi in qualcosa di più – arriva anche l’ingresso in un top-100 che rappresenta solo un altro piccolo step verso una carriera in cui non mancherà di prendersi le sue belle soddisfazioni.

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