Sportface TVOriginals
Tennis

Tennis, Djokovic sul caso Sinner: “Ci hanno tenuto all’oscuro per 5 mesi, Kyrgios ha detto cose giuste”

Novak Djokovic, US Open
Novak Djokovic speaks to the media before the start of the 2024 U.S. Open tennis championships inside Arthur Ashe Stadium at the USTA Billie Jean King National Tennis Center in Flushing New York on August 24. 2024. Pictured: novak djokovic Ref: BLU_S7875363 250824 NON-EXCLUSIVE Picture by: Andrew Schwartz / SplashNews.com Splash News and Pictures USA: 310-525-5808 UK: 020 8126 1009 eamteam@shutterstock.com World Rights

Novak Djokovic è intervenuto dallo Sky Deck di Brisbane alla vigilia dell’inizio della nuova stagione tennistica. Il tennista serbo inaugurerà il suo 2025 giocando proprio l’Atp 250 di Brisbane, ma la curiosità è quasi tutta per la sua presenza nel torneo di doppio al fianco di Nick Kyrgios. Tra i temi affrontati da Nole, c’è anche il caso Clostebol che ha visto coinvolto Jannik Sinner – attaccato pubblicamente proprio da Kyrgios – e le sue parole hanno fatto storcere il naso a molteplici tifosi del numero 1 al mondo.

Il bilancio del 2024

“È stato un anno interessante. La mia priorità era vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi e ci sono riuscito. Nel complesso credo di aver avuto più alti e bassi rispetto alle stagioni precedenti. Obiettivi per il 2025? Ho intenzione di giocare un po’ più di tornei rispetto alla scorsa stagione e mi auguro che anche il livello salirà, insieme alla mia classifica, magari vincendo qualche torneo”.

Novak Djokovic e Nick Kyrgios

Photo by Corinne Dubreuil/ABACAPRESS.COM

Sul caso Sinner

Nole ha parlato in modo aperto e netto del caso che ha scosso l’opinione pubblica a partire da agosto. Il serbo conosce bene l’altoatesino e ritiene che l’azzurro non avrebbe mai potuto assumere delle sostanze proibite in modo consapevole, ma ha comunque insistito su alcune incongruenze, a suo dire, che sono state riscontrate nel modo in cui è stato trattato questo caso, a cominciare dalle tempistiche. Djokovic ha dunque dato ragione, in parte, al tennista australiano: “Non è piacevole essere presi di mira da Kyrgios, ma allo stesso tempo viviamo in un mondo in cui tutti hanno il diritto – specialmente sui social -, di esprimersi. Nick è stato molto esplicito su alcune questioni, in particolare sul caso doping con Jannik coinvolto, e ha toccato alcuni punti giusti quando si tratta di trasparenza e incoerenza con i protocolli e con i confronti caso per caso.

Abbiamo avuto molti giocatori in passato, e anche attualmente, che sono sospesi senza nemmeno essere stati nemmeno sottoposti ai test antidoping, ma solo per averli saltati e per non aver comunicato dove si trovavano. Altri giocatori di livello inferiore sono invece ancora in attesa, da oltre un anno, che il loro caso venga risolto. Il punto è questo, non se Sinner abbia assunto la sostanza proibita intenzionalmente o meno”.

Novak Djokovic

Copyright: xVCGx 111522068713

Sull’innocenza di Jannik

“Conosco Jannik da quando era molto giovane e non mi sembra uno che farebbe certe cose”, ha spiegato. Fatta questa premessa, Djokovic ha comunque lanciato una stoccata alla governance del tennis mondiale e ha espresso il proprio malcontento per come è stata gestita fin qui la vicenda di Sinner: “Ssono davvero frustrato, come la maggior parte degli altri giocatori, nel vedere che siamo stati tenuti all’oscuro per cinque mesi da quando ha ricevuto quella notizia. Non è una bella pubblicità per il nostro sport”.

Di recente, inoltre, è stato squalificato Max Purcell, il tennista australiano specialista del doppio, sempre per una vicenda legata a una violazione del codice antidoping: a differenza di quanto accaduto con Sinner la sospensione è arrivata immediatamente, questo perché Purcell non ha presentato un ricorso immediato e soprattutto ha riconosciuto di aver violato le regole antidoping, mentre Jannik si è subito difeso dalle accuse ed è tornato a giocare dopo pochi giorni.

Sul sodalizio con Murray

Djokovic ha anche parlato dell’inserimento nel suo staff di Andy Murray, rivale per oltre un decennio in campo e ora dalla stessa parte della barricata: “Essere dalla stessa parte è in realtà fantastico perché lui è stato uno dei miei più grandi rivali. Per me è strano condividere con lui sensazioni su come mi sento in campo, alcuni dei segreti su ciò che sto attraversando, ciò a cui sto pensando o come vedo il mio gioco. Tuttavia sono davvero felice e molto riconoscente che abbia accettato di lavorare con me: è molto meticoloso e professionale”.

Change privacy settings
×