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Masters 1000 Madrid 2024, Rublev in finale: “A Dubai ho imparato molto. Ritiro Sinner? Rischio c’è sempre”

Andrey Rublev
Andrey Rublev - Foto Corinne Dubreuil/ABACAPRESS.COM

Andrey Rublev, come riportato da Puntodebreak.com, è passato ai microfoni di RTVE dopo aver raggiunto la finale del Mutua Madrid Open“È stata una partita molto dura a livello emotivo, entrambi sentivamo la pressione delle semifinali. Eravamo molto nervosi, ma oggi ho servito molto bene. Vedremo cosa succederà in finale”.

Il russo poi si emoziona parlando delle diverse sensazioni che sta provando in questa stagione: “E’ incredibile, ma questo è il bello del tennis. Una settimana può cambiare tutto perché la stagione potrebbe non essere iniziata bene. E’ un torneo lungo e anche se alla fine in alcuni tornei non giochi bene e in altri giochi molto bene, è normale che ci siano dei cali, non riesco sempre a giocare al 100% “.

A proposito di lunghezza dei tornei, Rublev dice la sua: “Ci sono cose che mi piacciono e cose che non mi piacciono. Mi piace il fatto di avere un giorno di riposo e di poter recuperare un po’ fisicamente per domenica. Mentalmente è più difficile, perché devi essere al massimo delle forze per due settimane, non solo una. Alla fine delle due settimane ti senti un po’ più stanco mentalmente rispetto agli eventi di una settimana. Ci sono cose buone e cose cattive”.

In merito ai ritiri di Medvedev e Sinner: “Ogni volta che entri in campo, per allenarti o giocare, c’è un rischio. Quando ti alleni sei già molto intenso, quindi il rischio c’è sempre. Penso che tutto dipenda dal momento. Quando ti senti bene, ti senti bene anche fisicamente e ci sono meno possibilità che ti succeda qualcosa. Quando sei stanco o le cose non ti vanno bene, hai problemi con il tuo corpo. Ogni tennista è responsabile di se stesso e sa dove deve spingere di più o di meno”.

Infine conclude parlando di sé: “Ho già avuto molti avvertimenti nella mia vita in cui ho visto che avrei dovuto essere più calmo. Non solo a Dubai, in altri posti ero già vicino a fare qualcosa di non molto buono e ho avuto la fortuna che tutto sia andato bene. Mi piace pensare che sto imparando, non solo dagli avvertimenti, ma da me stesso, indipendentemente dalle situazioni che ho attraversato”.

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