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L’Italia scopre Retegui all’esame Inghilterra. Scamacca verso la panchina

Mateo Retegui
Mateo Retegui - Foto LiveMedia/Nicolas Morassutti

Un po’ Denis, un po’ Batistuta. Di certo, il Ct Mancini non ha offerto una descrizione banale di Mateo Retegui, nuovo bomber della nazionale azzurra, pronto a debuttare dal 1′ a Napoli contro l’Inghilterra nel primo match di qualificazioni agli Europei del 2024. Un’investitura non da poco nel match che deve segnare il nuovo corso dopo un 2022 da dimenticare. Di certo, Retegui, scuola Boca ora al Tigre, sarà una delle incognite più grandi della storia azzurra. Non sono in molti a conoscerlo, tra i pochi c’è Mancini, naturalmente, ma anche Francesco Totti che nel corso della sua esperienza da procuratore decise di prendere la procura dell’attaccante. “Ero a casa e mi hanno chiamato dall’agenzia per dirmi che Francesco voleva parlarmi per conoscermi, e il giorno dopo siamo entrati in videochiamata e lui era lì. Immagina come ci siamo sentiti io e mio padre . È un enorme orgoglio e gioia sapere di essere seguito da un personaggio del genere, ed è stato qualcosa di molto bello. Sono molto felice”, disse Retegui a TyC Sports. In compenso, tempo prima Totti in una diretta con la Bobo TV aveva rivelato di aver messo nel mirino un attaccante argentino “devastante“. Nessun nome, ma le probabilità che fosse proprio Retegui sono alte.

Forte di testa, freddo sotto porta, fisico possente. Un po’ Denis, un po’ Batistuta, ma anche un po’ Juan Escarré, considerato il miglior giocatore di hockey su prato di tutti i tempi. Già, Retegui fino a 15 anni ha giocato ad hockey, la passione di famiglia. Suo padre Carlos è stato tecnico della nazionale campione olimpica, mentre sua sorella Micaela si ‘accontentò’ dell’argento nel 2020. Suo bisnonno Angelo Dimarco invece non giocava né a calcio né ad hockey. Semplicemente era di Canicattì, ma decise di trasferirsi in Argentina ed è grazie a lui se oggi Pickford e compagni devono vedersela con un attaccante tutto nuovo, che sogna l’Europa. Milan, Inter e Roma sembrano le squadre più interessate e lui proverà a convincere le pretendenti in nazionale. In Argentina lo sta facendo con sei gol in otto gare e una presenza fisica in area che non è sfuggita a Mancini. Stasera agirà al centro di un tridente completato da Berardi e Pellegrini, mentre il centrocampo sarà affidato ai big: Barella, Jorginho e Verratti. Difesa, senza Bonucci, formata da Di Lorenzo, Acerbi, Toloi, Spinazzola. Tanti i nomi illustri in panchina. Su tutti Gianluca Scamacca, che paga il poco utilizzo al West Ham. L’ultima partita ufficiale in Premier risale al 14 gennaio, poi infortuni e panchina. Troppo poco per superare il fascino del mistero che viene da oltreoceano.

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