
I Mondiali di ginnastica a Giacarta incoronano ancora il 24enne giapponese. Nessuno riesce a scalzarlo dal trono dell’all-around: “Questa medaglia è più di una medaglia”
Daiki Hashimoto è ancora il re. Ieri sera, nella finale del concorso generale maschile dei Mondiali di ginnastica artistica, il 24enne di Narita ha conquistato il suo terzo titolo iridato consecutivo, dopo quelli del 2022 e del 2023. Con un punteggio di 85.131, Hashimoto ha preceduto il cinese Zhang Boheng (84.333), confermando la supremazia nell’all-around e diventando il secondo giapponese della storia – dopo il mito Kohei Uchimura – a firmare una tripletta mondiale.
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Hashimoto ha subito preso il comando, aprendo la sua gara con un 14 netto al corpo libero, il punteggio più alto della serata su quell’attrezzo. Ha poi messo il sigillo anche al volteggio (14.466) e alla sbarra (14.700), costruendo un vantaggio che nessuno è riuscito a intaccare. “Questa medaglia è più di una medaglia – ha dichiarato – è la prova di come si raggiunge il successo. Ora punto a vincerne ancora altre”.
Per Zhang, già argento a Liverpool 2022, un’altra delusione: le parallele gli sono costate care, lasciandogli solo la piazza d’onore. Sorrisi invece per la Svizzera, con Noe Seifert che conquista uno storico bronzo (82.831). “Sono solo un ragazzo svizzero che ama fare ginnastica – ha detto emozionato – non riesco ancora a crederci”.
Fuori dal podio Shi Cong (82.297), davanti al campione olimpico di Parigi Shinnosuke Oka (81.797). Completano la top ten Barajas (Colombia), Marinov (Russia neutrale), Meszaros (Ungheria), Souza (Brasile) e Langenegger (Svizzera).
Hashimoto guarda già al futuro: “Vincere tre mondiali non è facile. Ma farò del mio meglio per arrivare al quarto, al quinto… chissà, magari al settimo”. La prossima fermata sarà Rotterdam 2026, con lo sguardo fisso su Los Angeles 2028.