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Il primo arrivo in salita del Tour de France 2017 incorona Fabio Aru. Il sardo campione d’Italia stacca tutti sulle dure rampe della Planche des Belles Filles, conquistando in maniera spettacolare la sua prima vittoria di tappa alla Grande Boucle. Nulla possono gli avversari, a cominciare da un Chris Froome che entra comunque in possesso della maglia gialla. Sullo stesso arrivo che tre anni fa vide trionfare il tricolore di Vincenzo Nibali (il siciliano quel giorno indossò la maglia gialla che avrebbe portato fino a Parigi), il Cavaliere dei 4 Mori incomincia la sua scalata al podio: al momento occupa la terza posizione ad appena 14” dal britannico.
La consueta fuga di giornata prende il via dopo pochi chilometri e comprende otto corridori: Jan Bakelants (AG2R-La Mondiale), Mickaël Delage (FDJ), Edvald Boasson Hagen (Dimension Data), Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Thomas Voeckler (Direct Energie), Dylan Van Baarle (Cannondale-Drapac) e Pierre-Luc Périchon (Fortuneo-Oscaro). La loro azione inizialmente ha buon gioco, ma in testa al plotone si pone la BMC di Richie Porte che tiene sotto controllo il vantaggio degli otto; il Team Sky, invece, rimane stranamente passivo.
Dal gruppo di testa si muove Bakelants che conquista il gran premio della montagna, mentre Delage e poi De Gendt perdono contatto e vengono ripresi dal gruppo. Al comando rimangono dunque in sei, e il loro vantaggio cala drasticamente mentre ci si avvicina alla salita finale verso La Planche de Belles Filles. Quando all’arrivo mancano 13 km, Gilbert rompe gli indugi, seguito dal connazionale Bakelants; ma il loro vantaggio nei confronti del gruppo è sceso ormai sotto il minuto, quando si arriva sulle prime rampe dell’ascesa conclusiva. Ed è a quel punto che il Team Sky prende in mano le redini del gruppo (che a 4 km dall’arrivo torna compatto), tirando a forte velocità e inibendo i tentativi di allungo.
Quando all’arrivo mancano due chilometri e mezzo, tuttavia, Fabio Aru spicca il volo: fa immediatamente il vuoto alle sue spalle, la Sky si disunisce. Froome si muove in prima persona frantumando il gruppo; ma neppure il tre volte vincitore del Tour – alla cui ruota rimangono i soli Porte, Romain Bardet (AG2R-La Mondiale) e Daniel Martin (Quick-Step Floors) – riesce a recuperare sullo scatenato campione italiano, che può alzare braccia al cielo. Aru lascia a 16” Martin, a 20” Froome e Porte, a 24” Bardet, a 26” Alberto Contador (Trek-Segafredo) e a 34” Nairo Quintana (Movistar Team); più staccato Geraint Thomas (Team Sky), che perde 40” e la maglia gialla. Il Cavaliere dei 4 Mori si toglie inoltre la soddisfazione di indossare la maglia a pois di miglior scalatore.
PAGELLE
Fabio Aru: 10 e lode
Semplicemente perfetto oggi il Campione d’Italia. Aru rompe gli indugi a due chilometri e mezzo dall’arrivo, nel momento in cui l’andatura impressa dal Team Sky sembrava rendere impossibile ogni tentativo d’attacco. Lo strapotere della corazzata britannica, che lo scorso anno aveva praticamente ammazzato la Grande Boucle, è stato improvvisamente spazzato via da una stoccata micidiale del Cavaliere dei 4 Mori. Aru non ha perso secondi nemmeno in seguito alla classica “frullata” di Chris Froome, che ha messo in croce diversi avversari. Virtualmente sul podio, il sardo è ora a soli 14” dalla maglia gialla di Froome e – pur con i piedi per terra – l’Italia intera può sognare con lui. Dopo Vincenzo Nibali, un altro atleta in maglia tricolore si impone sulla Planche des Belles Filles: oggi più che mai, spettacolARU.
Chris Froome: 7
Non sembra più, almeno in salita, il Chris Froome visto in più di un’occasione gli anni scorsi. Certo può contare su una squadra fortissima, e nel momento in cui accelera riesce comunque a mettere in grossa difficoltà gli avversari. Ma non Fabio Aru, che a quel punto ha già fatto la differenza e si sta involando verso il successo di tappa. Nel finale il britannico sembra pagare poi lo sforzo, perdendo qualche secondo di troppo. Froome può consolarsi comunque con la quarantacinquesima maglia gialla della sua carriera, ma sulle prossime salite dovrà guardarsi più che mai dal Cavaliere dei 4 Mori.
Daniel Martin: 8
Impressiona positivamente l’irlandese, storicamente più uomo da classiche – ha in palmarès una Liegi e un Lombardia – che da grandi giri. Martin è tra i pochi a resistere all’accelerata di Froome e negli ultimi metri riesce anche a saltarlo conquistando il secondo posto di tappa e qualche secondo di abbuono. Attualmente occupa la quarta posizione in classifica generale, a 25” da Froome.
Richie Porte: 6,5
Il tasmaniano della BMC fa tirare a lungo la propria squadra, impedendo alla fuga di giornata di acquisire un margine irrecuperabile. Sulle dure rampe conclusive, Porte corre poi sostanzialmente in difesa, senza mai perdere la ruota di Froome. Ma Aru gli si dimostra nettamente superiore oggi.
Romain Bardet: 6
Parso in ritardo di condizione al Giro del Delfinato, sul primo arrivo in salita del Tour Bardet non delude, giungendo a una manciata di secondi da Froome e Porte. Certo, la concorrenza per un gradino del podio – lo scorso anno il francesino salì sul secondo – quest’anno sembra ben più agguerrita.
Alberto Contador: 5,5
Gli anni passano per tutti e dunque anche per Alberto Contador. Il fuoriclasse spagnolo – che ne compirà 35 a dicembre – non è più lo scalatore irresistibile dei giorni belli e oggi, su un terreno che in passato lo avrebbe esaltato, può solamente correre in difesa cercando di perdere il meno possibile.
Nairo Quintana: 5
Le fatiche del Giro d’Italia sembrano farsi sentire per il colombiano, che oggi non prova neppure a seguire uno scatenato Aru e non riesce a tenere il ritmo inferto da Froome. Il Tour de France è appena cominciato, certo, ma la scelta di puntare al doppio appuntamento Corsa Rosa-Grande Boucle per ora sembra non pagare.
L’ARRIVO DI ARU SULLA PLANCHE DES BELLES FILLES
L’ORDINE D’ARRIVO DELLA QUINTA TAPPA
LE CLASSIFICHE AGGIORNATE DOPO LA QUINTA TAPPA
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