Serie A

VAR, l’ex arbitro Gavillucci: “Tecnologia indispensabile ma può essere migliorato”

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Var rigore - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

“Il VAR oggi, nell’era moderna, è indispensabile. Che ci siano poi situazioni nelle quali va migliorato il suo utilizzo siamo tutti quanti d’accordo, perché è uno strumento in fase di sperimentazione. Ma sulle cose oggettive, dove non c’è discrezionalità arbitrale come il fuorigioco di un centimetro, il gol non gol, è indispensabile”. Si esprime in questi termini Claudio Gavillucci, ex arbitro di Serie A, intervenuto nella trasmissione “Ferrero non solo Sport” in onda su Radio Cusano Campus. Per Gavillucci è fondamentale anche lavorare sulla valutazione degli arbitri: “Oggi l’arbitro si trova a vivere qualcosa di differente perché un momento dopo un suo fischio il suo collega gli dice: ‘Vieni al Var. Guarda che secondo me hai sbagliato’. E quell’errore comporta una penalizzazione”.

Nel corso della trasmissione Ferrero ha anche chiesto a Gavillucci perché abbia smesso di arbitrare in A. “La verità non la conosco  – afferma l’ex direttore di gara -. Ma nel mio libro ho messo a disposizione  gli elementi e le incongruenze che c’erano state in quella stagione e anche in quelle precedenti, anche per il sistema di valutazione degli arbitri, che era poco trasparente. Gli arbitri non conoscevano le valutazioni, non conoscevano la posizione in classifica, non conoscevano quali erano i numeri delle persone che sarebbero state dismesse e promosse, fino all’ultima giornata”.

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