Serie A

La mano di Magnanelli sulla nuova Juventus: ha giocato per Allegri, Pioli, Sarri e De Zerbi

Francesco Magnanelli
Francesco Magnanelli - Foto Roberto Martinelli

Alla fine, nonostante Berardi sia destinato a rimanere in neroverde, la Juventus una bandiera del Sassuolo l’ha presa e sembra aver fatto subito breccia nel cuore di tutti. Francesco Magnanelli, primatista di presenze del club emiliano, non è passato inosservato al suo debutto da collaboratore tecnico dello staff di Massimiliano Allegri. Del resto lo ha detto Federico Chiesa che dopo lo splendido 3-0 all’Udinese ha speso belle parole per il nuovo arrivato: “Mi trovo bene, non siamo fermi, ci muoviamo, è quello che ci chiede il mister anche da quando è arrivato Magnanelli. Proviamo molte cose. Mi trovo bene”. Massimiliano Allegri cercava un collaboratore in estate e l’ex capitano neroverde è stato l’uomo giusto. Un fedelissimo a tutti gli effetti. Nel 2022 ha appeso le scarpe al chiodo dopo una carriera da 520 presenze in 17 stagioni, che lo ha visto con la stessa maglia addosso passare dalla C2 alla A, prima di iniziare l’avventura da tecnico nello staff di Dionisi. La carriera di Magnanelli è un mosaico di esperienze calcistiche, un corso universitario del pallone.

Al Sassuolo ha conosciuto lo stesso Max Allegri ma anche Stefano Pioli. Poi ha vissuto l’Europa con Di Francesco e ha attraversato in prima persona il grande exploit di Roberto De Zerbi. Ma ai tempi della Sangiovannese, è stato allenato persino da Maurizio Sarri. E ancor prima, quando non era ancora ventenne, si affacciò nella rosa del mitico Chievo di Delneri. Insomma, nel suo percorso da calciatore ha appreso dai grandi, vivendo i cambiamenti di un calcio che anno dopo anno è apparso sempre diverso e in continuo movimento. Come la nuova Juventus di Max Allegri, che senza le fatiche delle coppe europee vuole fare uno step in più sul tema dell’aggressione alta e del controllo del gioco. “Dobbiamo giocare così, questo è calcio moderno – dice Chiesa -. Non chiuderci dietro, ma essere propositivi. L’abbiamo dimostrato”.Con l’aiuto di un ‘maestro di calcio’ agli esordi, ma con un curriculum da veterano.

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