Serie A

Lazio, Tudor: “Le differenze con Sarri non riguardano i moduli, abbiamo lavorato bene”

Igor Tudor
Igor Tudor - Foto LiveMedia/Mathieu Mirville/DPPI

L’allenatore della Lazio Igor Tudor ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida contro la Juventus, il suo esordio sulla panchina biancoceleste: “Non credo al destino. Le sensazioni sono positive, si cerca sempre di vincere e gioire con la squadra. Con loro ho giocato 7-8 anni della mia vita dove mi sono costruito non solo come giocatore, ma anche come persona. Sono grato a loro perché mi hanno fatto diventare quello che sono ora. È una gara contro un avversario importante, è la prima ed è normale ci sia emozione“. Poi prosegue: “Questa è una gara particolare perché arriva dopo la sosta e prima di un’altra sfida. Il calcio è cambiato, ora ci sono 5 sostituzioni e si può cambiare metà squadra. Anche io devo capire, sono tutti tornati tutti senza problemi e questo è importante. Il problema è che sono arrivati ieri o il giorno prima e abbiamo potuto lavorare poco. Con gli altri abbiamo lavorato di più, i ragazzi si sono messi a disposizione, abbiamo fatto una settimana di buon lavoro“.

Così Tudor sul cambio di allenatore: “Ci sono due cose che ci penalizzano: il fatto che da tre anni la squadra lavorasse sempre allo stesso modo, e poi il fatto che Sarri sia un allenatore forte, che trasmetteva molto bene le sue idee. Il mio calcio è più orientato sull’uomo, la difesa di Sarri invece sulla palla. Le differenze non riguardano i moduli, sono solo numeri. Ma domani lo vedrete“. Il tecnico croato si è poi soffermato sui singoli, a cominciare da Immobile:L’ho visto molto bene, motivato e penso che lui tenga molto alla Nazionale. Io penso che dipenda solo da lui, abbiamo parlato di questo, i prossimi sono due mesi che possono essere importanti. I gol li ha sempre fatti e li farà, ci conto tanto ed è un ragazzo con qualità calcistiche e umane. Kamada è un giocatore completo, ha gamba e qualità. Credo sinceramente che si adatti più alla mia idea di calcio rispetto alla precedente. Per quanto riguarda le gerarchie c’è rispetto per il passato ma non si vive di passato, ci sono le sfide da vincere“.

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