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La Lazio onora gli eroi del 1974 e può credere ancora nella Champions. Empoli, per la salvezza devi soffrire

Lazio esultanza - Foto Antonio Fraioli

Patric nel primo tempo dopo un po’ di sofferenza, poi allo scadere Vecino (secondo miglior marcatore stagionale dopo Immobile) la chiude. E la Lazio può sognare ancora in una Champions League che resta utopia, ma questa è una vittoria che consentirà ai biancocelesti di restare in corsa almeno fino all’ultima giornata e di mettere pressione ai cugini della Roma. L’Europa, invece, è già conquistata: per ora di aritmetico c’è solo la Conference, ma anche la certezza dell’Europa League è molto vicina.

Intanto, la squadra allenata da Igor Tudor, che raggiunge quota quattro vittorie su quattro in casa e che da quando è arrivato – al di là del passo falso nel derby – resta l’allenatore che ha ottenuto più punti nel lasso di tempo insieme a Inter e Bologna, onora nel migliore dei modi gli eroi del 1974, di quel primo scudetto leggendario sotto la guida di Maestrelli, per il quale il popolo laziale ha riempito l’Olimpico e ha regalato momenti di commozione con una coreografia da brividi. Poi però c’è stato da pensare al campo e l’Empoli è stato sicuramente un osso duro, visto che di occasioni i toscani ne hanno avute e non poche, specie in un primo tempo in cui Mandas è stato miracoloso su Caputo. Poi, prima dell’intervallo, il blitz di Patric su palla inattiva indirizza un secondo tempo di gestione, forse troppa, dei affondi molto rari, di lieve trincea nel finale prima del contropiede con Vecino che non sbaglia a tu per tu con Caprile.

Una vittoria che profuma di qualcosa di grande? Difficile da dire, ma stasera c’è Atalanta-Roma e la squadra di Tudor deve tifare contro la propria rivale, una volta di più. Se la Roma dovesse perdere, infatti, sarebbe -1 dal sesto posto a due giornate dalla fine, con l’opzione sorpasso viva visti i calendari a confronto. E il sesto posto può valere la Champions: se l’Atalanta vincerà l’Europa League, infatti, la sesta si qualificherà per la competizione più importante. Dunque, per i biancocelesti c’è da vincere le prossime due e sperare che la Roma non vada oltre quattro punti in queste ultime tre, senza vincere però con la Dea. Insomma, è tutto aperto, così come tutto aperto è per l’Empoli, che però domani potrebbe ritrovarsi all’improvviso in zona retrocessione. Ma il destino resta nelle proprie mani: serve ricominciare a correre nelle ultime due, e di mezzo c’è ancora la Roma, che la squadra di Nicola affronterà all’ultima di campionato. Potrebbe essere decisiva sia per i toscani che per entrambe le squadre della Capitale in un finale thriller.

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