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E’ stata rifotta di 6 mesi la squalifica di Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus. A deciderlo è stata la Corte d’Appello della Figc, che ha inoltre ridotto la multa da 60mila a 40mila euro. Il motivo? Innanzitutto “il ricordato contesto storico durante il quale si sono verificati i fatti addebitati: nel 2020, in piena pandemia da Covid-19 e, nel 2021, con la ripresa della pandemia con caratteristiche preoccupanti. Si è quindi venuta a determinare una riduzione drastica dei ricavi, in costanza del mantenimento di costi elevati, che hanno indotto la Lega Calcio serie A e tutte le società sportive ad assumere provvedimenti relativamente alle retribuzioni dei calciatori“.
Ciò non giustifica le due manovre stipendi, bensì “vuol dire che esse non sono state adottate in un contesto ordinario per fare fronte ad esigenze di bilancio prevedibili (il che avrebbe potuto addirittura comportare una aggravante), ma in una situazione di crisi sistemica derivante in gran parte dalla emergenza sanitaria in atto“. La Corte d’Appello ha poi aggiunto che “le due manovre non hanno inciso sul piano del rispetto degli impegni finanziari della società, poiché le spese risultano essere state sostenute dalla società in esecuzione degli accordi stipulati con i calciatori e con l’allenatore“. Infine “le violazioni del principio di competenza contabile, […] hanno avuto una durata limitata nel tempo, con conseguente attenuazione di possibili pregiudizi per il mondo esterno“.
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