
Lo spettro della penalizzazione si abbatte nuovamente sulla Serie A, con il Napoli protagonista di uno scandalo clamoroso. Paura per De Laurentiis.
Il Napoli continua a comandare la Serie A, guidato da un Antonio Conte che ha restituito alla squadra carattere, ritmo e consapevolezza dopo la sconfitta col Milan. L’ultima vittoria per 2-1 contro il Genoa ha confermato i campioni d’Italia in vetta alla classifica, consolidando un avvio di stagione quasi perfetto. Tuttavia, mentre sul campo il club azzurro mostra solidità e ambizione, fuori dal terreno di gioco si torna a parlare di giustizia sportiva e amministrativa. Negli ultimi dieci anni il calcio italiano ha vissuto stagioni tormentate da indagini e processi, e il tema delle plusvalenze resta una ferita ancora aperta. La vicenda Juventus, con le penalizzazioni e le polemiche che ne seguirono, è ancora viva nella memoria dei tifosi e degli addetti ai lavori. Ora, a finire sotto i riflettori, è proprio il Napoli: non la squadra di Conte, che sul campo macina gioco e punti, ma la società guidata da Aurelio De Laurentiis, accusata di aver gonfiato artificiosamente alcune valutazioni nell’ambito dell’acquisto di Victor Osimhen dal Lille nel 2020.
L’inchiesta della Procura di Roma, che coinvolge lo stesso De Laurentiis e l’amministratore delegato Chiavelli, nasce da un’informativa della Guardia di Finanza e punta a chiarire la natura dell’operazione da 70 milioni complessivi. Secondo gli inquirenti, i valori attribuiti a quattro contropartite – tra cui Orestis Karnezis, Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri – sarebbero stati gonfiati per ragioni di bilancio. L’udienza preliminare è fissata per il 6 novembre e in quella data si saprà se il patron azzurro verrà rinviato a giudizio per falso in bilancio.
Caso Osimhen, nessuna penalizzazione: ma De Laurentiis rischia grosso
Se sul piano sportivo il Napoli può tirare un sospiro di sollievo – la Procura FIGC non riaprirà il fascicolo e non sono previste penalizzazioni – sul fronte mediatico e giudiziario la vicenda ha acceso un nuovo incendio. A scatenare il dibattito è stato il giornalista Giovanni Capuano, che su X ha riassunto i punti chiave dell’indagine, sottolineando l’aspetto più controverso: “Su Repubblica il contenuto dell’informativa della Guardia di Finanza alla base dell’inchiesta della Procura di Roma sull’affare Osimhen. C’è la richiesta all’allora direttore sportivo Giuntoli di ‘non scrivere nulla’ e ‘non lasciare traccia nelle mail’ ma parlare solo a voce, e c’è la ricerca dei due club per dare un ‘valore nominale’ all’operazione superiore a quello pagato dal Napoli. Poi le audizioni dei giovani protagonisti dello scambio, con la conferma di non essere mai stati nemmeno contattati dai dirigenti francesi. Su quale base la Procura Figc ha deciso che non c’era materiale per aprire un fascicolo?”.

Un’osservazione che ha fatto rapidamente il giro del web, riaccendendo la rabbia dei tifosi bianconeri. In molti hanno ricordato come la Juventus abbia pagato un prezzo altissimo per un caso di natura simile, subendo una penalizzazione di dieci punti e un danno d’immagine enorme. Per il semplice fatto che non era la Juve. Al contrario ci avrebbero dato l’ergastolo – scrive un utente rispondendo al post di Capuano, mentre un altro commenta amaramente: “Il vero schifo della giustizia sportiva emerge sempre più: colpita sempre e solo una squadra per rallentarne la crescita”. Il sentimento comune è quello di una giustizia a due velocità, che non applica lo stesso metro di giudizio a tutti. Su quale base? Sul fatto che non c’è di mezzo la Juve, tutto qua. Del resto, basta vedere come è finita l’inchiesta ndrangheta-Inter – si legge ancora tra i commenti. Il Napoli, dunque, prosegue il suo cammino da leader in classifica, ma fuori dal campo deve fronteggiare una vicenda giudiziaria che divide il Paese sportivo. Da un lato, la società esce illesa sotto il profilo disciplinare; dall’altro, resta l’ombra di un procedimento penale che potrebbe coinvolgere direttamente Aurelio De Laurentiis. In un campionato già infuocato, la questione Osimhen rischia di diventare uno dei temi più discussi della stagione, tra giustizia sportiva, polemiche e sospetti di un trattamento non uguale per tutti.
Per il semplice fatto che non era la Juve. Al contrario ci avrebbero dato l’ergastolo. La verità è solo una: si vuole punire solo la Juve!! Purtroppo è così e voi giornalisti siete a vostro agio in questo mondo! Questa denuncia di Repubblica rimarrà senza conseguenze
— ENRICO PIETRANGELI (@EPIETRANGELI) October 8, 2025
Il vero schifo della giustizia sportiva emerge sempre più. Colpita sempre e solo una squadra per rallentarne la crescita altrimenti in Italia ci sarebbe stato il vuoto totale dietro. Peccato avremmo avuto una rivale vera e non occasionale di Real, Barca,MC,PSG.
— Nico_Piaz (@Nico_Piaz) October 8, 2025
Su quale base? Sul fatto che non c’è di mezzo la Juve, tutto qua.
Del resto, basta vedere come è finita l’inchiesta ndrangheta-Inter…— Emiliovski (@sensocritico2) October 8, 2025