
Aurelio De Laurentiis, Napoli - Foto Antonio Balasco/IPA Sport
Il patron del Napoli attacca Fifa e federazioni: “Così si ammazzano i campionati, i club non sono rispettati”
Aurelio De Laurentiis non conosce mezze misure. Da Washington, dove ha partecipato al 50° anniversario della National Italian American Foundation, il presidente del Napoli ha sganciato l’ennesima bomba: vietare ai calciatori over 23 di giocare in Nazionale.
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“Si gioca troppo – ha tuonato – 50, 60, 70 partite all’anno sono una follia. Dopo i 23 anni non puoi più andare in Nazionale, perché lì devi scoprire i nuovi. Se invece continui a far giocare chi ha 30, 35 o addirittura 37 anni, rischi solo infortuni. E intanto i campionati locali vengono calpestati”.
Un affondo diretto contro Fifa, Uefa e federazioni, accusate di non tutelare i club. E l’esempio è fresco: il Napoli ha perso sia Rasmus Hojlund che Scott McTominay, rientrati acciaccati dagli impegni internazionali e indisponibili in Serie A.
Per De Laurentiis la misura è colma: “Non c’è rispetto per i campionati nazionali. I club investono e poi vedono i loro giocatori rientrare rotti. Questo calcio va cambiato subito, non quando fa comodo ai vertici che si tengono ben stretta la poltrona”.
Provocazione o visione futurista? Di sicuro, ancora una volta, il presidente del Napoli divide e accende il dibattito.