Coppa Italia

Inter-Fiorentina, Inzaghi: “Sarà una partita aperta. Se resto? Sì, non mi sono mai sentito un precario”

Simone Inzaghi
Simone Inzaghi, Inter - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

Simone Inzaghi, tecnico dell’Inter, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della finale di Coppa Italia 2022/2023 contro la Fiorentina: “Affrontiamo una squadra in grande salute, che nelle ultime partite ha vinto quasi sempre. La conosciamo bene visto che ci siamo affrontati tante volte negli ultimi anni. La Fiorentina è una squadra di assoluto valore che si è meritata due finali importanti, come l’Inter. Essendo una finale dovremo essere squadra, bravi a leggere i momenti della partita e a indirizzarla nel modo giusto. Sarà una partita aperta“.

Io specialista delle finali? Speriamo che questa fama possa continuare. Mi fa piacere, ma devo solamente ringraziare i ragazzi per le finali di questi anni. Come ha detto Handanovic, quest’anno abbiamo passato momenti meno felici che tutti ricordiamo, anche se negli ultimi due mesi abbiamo fatto benissimo. La finale di Coppa Italia non era scontata e in campionato avevamo un ritardo importante. La finale di Champions è una cosa inaspettata da parte della maggioranza, ma noi e la squadra la fiducia l’avevamo sempre fin dal sorteggio – ha proseguito Inzaghi – Rischio che la squadra abbia meno fame? No, sappiamo cosa andiamo ad affrontare. Grande rispetto per la Fiorentina e il suo allenatore, ma ricordiamo il percorso importantissimo che ci ha portato alla finale di Roma. Abbiamo voluto con tutte le forze questa finale e cercheremo di fare il massimo sapendo che di fronte abbiamo un avversario ben allenato e che gioca bene. Ci sarà però anche l’Inter che vorrà riportare la coppa a casa, come l’anno scorso. Dovremo essere bravi ad essere squadra perché le finali si vincono insieme“.

Inzaghi ha poi spiegato: “Bisogna essere bravi a ragionare partita dopo partita. Mancano quattro partite, una più importante dell’altra. Ho la fortuna di allenare giocatori che hanno giocato tante finali. Domani sarà la 16esima partita in 53 giorni e, mancandone quattro, vorrà dire 20 in circa 70 giorni. Abbiamo giocato un intero girone in due mesi. C’è un po’ di dispiacere perché avrei voluto anche Mkhitaryan e Skriniar, due giocatori importanti, ma a questo punto della stagione è inevitabile qualche defezione“.

Penso che quando si vincono trofei il merito sia di tutti e non di Zhang, Ausilio, Marotta o Inzaghi. Si vince e si perde tutti insieme. Siamo stati bravi nei momenti di difficoltà a stare insieme e cercare soluzioni, invece che il colpevole – ha aggiunto il tecnico nerazzurro – Skriniar? Negli ultimi tre giorni non ha ancora lavorato in squadra. Sta facendo un differenziato importante, giovedì avrà un consulto. Penso possa essere disponibile per le ultime due gare. Marotta dice che resto al 100%? Condivido. Non mi sono mai sentito un precario, ho sempre lavorato per l’Inter con staff e giocatori“.

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