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Torna l’erba, riecco Berrettini. Contro Draper per il nono titolo ATP, il terzo a Stoccarda

Matteo Berrettini
Matteo Berrettini - Foto IPA

Matteo Berrettini e le domeniche di giugno/luglio, un binomio che si ripresenta di anno in anno e di cui non possiamo più fare a meno ormai dal 2019. Era giorno 10, il campo era quello di Stoccarda e il tennista romano conquistò il suo primo titolo sull’erba ai danni di Felix-Auger Aliassime. Da allora ne sono arrivati altri 3, uno sempre a Stoccarda nel 2022 e la doppietta 2021-2022 al Queen’s. Delle 5 finali fin qui disputate su questa superficie, l’unica sconfitta è infatti quella patita per mano di Novak Djokovic a Wimbledon. Oggi, 16 giugno 2024, dopo una moltitudine di problemi fisici che hanno condizionato gli ultimi due anni della sua carriera, Matteo è pronto a iniziare con il botto un’altra campagna erbivora che vedrà il culmine ai The Championships.

L’ENNESIMO RIENTRO VINCENTE

La capacità da parte di Berrettini di tornare subito competitivo dopo un lungo periodo di stop non è quella che può essere definita una breaking news. Tutti, a partire dal diretto interessato, preferiremmo vederlo in azione in modo continuativo, purtroppo ultimamente non gli è riuscito. Fatto sta che, pur quando è lontano dal 100% della condizione, l’ex numero 6 del ranking ATP è sempre lì a giocarsi partite e trofei. Era accaduto nel 2022, quando – assente dal torneo di Indian Wells per l’operazione al polso – fece la doppietta Stoccarda/Queen’s che aveva fatto sognare tutti un’altra cavalca a Wimbledon. E invece arrivò il forfait per covid. Lo scorso anno i dubbi erano ancora più grandi: si fece male a Monte-Carlo, tornò ancora una volta a Stoccarda, raccolse tre games contro Lorenzo Sonego lasciando il campo in lacrime. Pochi giorni dopo si cancellò dal Queen’s, dove difendeva il titolo, eppure con tanta determinazione, incurante anche di un’altra possibile brutta figura vista la poca preparazione, si presentò a Wimbledon e si spinse fino agli ottavi, eliminando anche De Minaur e Zverev, finedo per togliere un set al futuro vincitore del torneo Carlos Alcaraz negli ottavi.

Storia più recente è quella del 2024. Dopo lo stop più lungo, quello di 7 mesi post-infortunio agli Us Open, periodo nel quale per la prima volta forse Matteo si è anche trovato a pensare di mollare definitivamente, torna a marzo e fa subito finale nel ricco challenger 175 di Phoenix e tempo un paio di settimane eccolo che torna a trionfare in un torneo ATP a distanza di un anno e mezzo dall’ultima volta. Sul rosso, a Marrakech, vince un gran bel torneo, l’ottavo della sua carriera. Arriva a Monte-Carlo stanco, fa pochi games contro Kecmanovic ed ecco che si ferma di nuovo due mesi, saltando per il terzo anno di fila Roma e Parigi.

Ed eccoci nuovamente a Stoccarda. Come al solito tanti punti interrogativi in vista del suo ritorno, e invece arrivano quattro vittorie, perdendo un solo set per strada al primo turno contro Roman Safiullin, giocatore in grado di arrivare ai quarti di finale lo scorso anno a Wimbledon. Poi mette in fila Shapovalov, Duckworth e Musetti senza neanche avere bisogno di un singolo tie-break. Chirurgico, come avevamo imparato a conoscerlo. Il record recita 16 partite in questo 2024, con 13 vittorie al cospetto di solamente 3 sconfitte. In linea generale, quando Matteo gioca, spesso e volentieri vince. Risale fino alla posizione n°65 del ranking mondiale e tra il match odierno e il torneo di prossima settimana ad Halle c’è margine per fare il ritorno in top-50 prima degli ottavi da difendere nello Slam londinese. Anche se presumibilmente i calcoli sulla classifica sono l’ultimo dei suoi pensieri in questo momento.

LA FINALE CON DRAPER

C’è un titolo da vincere, un terzo trionfo al “Boss Open”, dove lui ormai è di casa anche per motivi di sponsor. Non sarà facile, contro un avversario che come lui non riesce a trovare continuità dal punto di vista fisico. Non pochi gli stop ai quali è già stato costretto Jack Draper nel corso di questa sua prima fase di carriera. Il talento è innegabile e sull’erba quello contro Berrettini è uno scontro affascinante in cui la pallina verrà maltrattata da servizi constantemente sopra i 200km/h e dritti che escono ad alta velocità dalle corde delle racchette dei due. Il britannico classe ’01, n°40 del ranking, è giunto in finale sconfiggendo Ofner, Giron, Tiafoe e Nakashima in quella che è diventata già la sua migliore settimana sull’erba. Aveva raggiunto un semifinale nel 2022 a Eastbourne perdendo da Cressy, mentre nel 2021 aveva fatto quarti al Queen’s sconfiggendo Sinner e Bublik. Va caccia del suo primo titolo, alla terza chance utile in pochi mesi: a novembre dello scorso anno perse a Sofia da Mannarino e a inizio 2024 si è arreso a Jiri Lehecka nell’atto finale del torneo di Adelaide. Non ci sono precedenti tra i due.

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