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Dall’inviato a Singapore
Dodici mesi or sono, Elena Vesnina e Ekaterina Makarova, pur qualificate alle WTA Finals di Singapore, non avevano potuto prendere parte alla competizione a causa di un infortunio che ha condizionato la Makarova per una lunga parte anche di questo 2016. Nonostante l’aver rimesso in piedi la coppia solamente a maggio, la coppia ha vissuto una seconda metà della stagione spettacolare, il cui apice è stato certamente l’oro olimpico di Rio 2016. Il loro debutto qui a alle finali di Singapore le ha viste opposte all’esperta coppia ceca Andrea Hlavackova-Lucie Hradecka, da loro battute in due set di qualità.
“È sempre un’emozione giocare alle finali”, ha esordito la tennista nata a Leopoli: “C’è sempre un po’ di nervosismo perché quando ti qualifichi vuoi fare bene per chiudere l’anno, però penso che l’abbiamo gestito davvero bene questa sera. Loro sono ottime giocatrici e abbiamo avuto match tosti contro di loro in passato e anche oggi è stata una sfida a colpi di grandi botte!(Makarova si è messa a ridere)”
Negli ultimi anni il torneo doppio ha vissuto diversi cambi di format alle WTA Finals: dai 4 posti di Istanbul e semifinali dirette, agli 8 dell’anno scorso con due gironi all’italiana, fino alla formula ad eliminazione diretta di questa stagione. La Makarova si è così espressa sul tema: “L‘anno scorso non abbiamo potuto giocare, quindi non so quanto possiamo giudicare la formula a gironi. Però a noi così non dispiace, perché alla fine è come negli altri tornei”. La sua compagna di gioco ha subito confermato l’opinione della mancina di Mosca e ha aggiunto: “Se vinci passi, se perdi sei fuori… alla fine questa è la nostra normalità!”
Nel vederle giocare in campo, è chiaro che tra le due c’è una sincera amicizia a tenerle unite, ma nel parlarci assieme il legame che dimostrano è ancora più forte di quanto non appaia in campo e questa è la loro forza. “Siamo grandi amiche, ci conosciamo da quando eravamo junior, abbiamo giocato così tanti tornei assieme già quando eravamo bambine, abbiamo due caratteri simili, veniamo dalla stessa nazione…” e mentre la Vesnina andava avanti con la sua lista, la Makarova ha aggiunto: “vero, ma anche il nostro tennis si completa, non lo dimenticare, perché comunque abbiamo una visione del gioco simile”.
“Verissimo, poi lei è mancina e io destrorsa e questo ci aiuta molto, perché penso che renda la vita più complicata alle nostre avversarie”, ha continuato a spiegare la tennista di Sochi: “va anche detto poi che noi non ci mettiamo pressione addosso: se una ha un momento difficile, l’altra la supporta con frasi come: ‘forza, pensiamo al prossimo punto, nessun problema’. Per entrambe è importante avere qualcuno così che ti sta vicino”.
“E poi ci trasmettiamo una grande energia, questo anche è importante”, ha concluso la Makarova.
Avendo parlato con la Vesnina prima dell’evento a cinque cerchi di quest’estate, potevamo aspettarci l’emozione che è fiorita nelle parole delle due russe nel parlare della medaglia d’oro conquistata a Rio 2016.
“Vincere l’oro assieme è stata una cosa straordinaria, farlo con una grande amica è un’emozione difficile da spiegare”, ha detto la Makarova, subito interrotta dalla Vesnina: “avete visto la nostra reazione in campo? Penso che quella spieghi tutto meglio di quanto potremmo fare a parole”. Ed entrambe si sono messe a ridere ricordando l’accaduto.
“Sicuramente è stata un’emozione incredibile, quella medaglia è stato il nostro obiettivo per tanti anni, da quando eravamo bambine e guardavamo le olimpiadi in televisione… per me e per Elena è indubbiamente un momento unico: per qualcuno il tennis alle olimpiadi non è così importante, ma per noi è un torneo diverso da tutti gli altri, si gioca ogni quattro anni, giochi per la tua nazione… è qualcosa di serio!” ha spiegato la mancina: “le Olimpiadi valgono più di ogni altra cosa in Russia”.
“Difficile scegliere tra un titolo slam e l’oro Olimpico”, ha spiegato la Vesnina: “sono due cose assolutamente diverse, perché sono due competizioni diverse. Gli slam sono importanti per ogni tennista e così lo sono per noi i nostri due titoli… tre anzi, perché abbiamo un doppio misto ciascuna! Ma l’Olimpiade è una cosa diversa, è un obiettivo ed un sogno che dura da quando sei bambino e con cui cresci e ancora non conosci cosa sono i grande slam”.
“Poi è l’unico evento che guardano in tutto il mondo e non solo i fan del tennis!” ha aggiunto Makarova, mentre la Vesnina ha continuato a spiegarsi: “penso che siano due tipologie di risultati diversi e separati, sono tutti e due un sogno che si realizza, ma due sogni diversi”:
Protagoniste in singolo, doppio e doppio misto, come riescono le russe a gestire una stagione così piena di impegni?
“È dura”, ha ammesso la Vesnina dopo un lungo sospiro, ma mettendosi poi a ridere. La Makarova le è corsa in sostegno rispondendo: “Penso sia dura ed è per questo che a volte abbiamo vissuto degli alti e bassi nei risultati. La scorsa stagione io mi sono infortunata e l’anno prima è stato lo stesso per Elena. Quest’anno è stato ancora più duro recuperare perché volevamo assolutamente giocare l’Olimpiade assieme, ma con il mio infortunio era tutto in forse. Addirittura ad inizio anno abbiamo dovuto prendere una pausa fino a che non mi sono ripresa del tutto. Per fortuna tutto è andato per il meglio da maggio, quando abbiamo ripreso assieme”.
“Tutto vero, anzi, abbiamo giocato meglio di prima! Appena tornate in campo è tornata anche la chimica tra noi”, ha spiegato la Vesnina: “devo dire che è stato un bene quella pausa, perché siamo tornate più forti! Pausa in campo però, perché siamo sempre rimaste vicine anche quando non giocavamo assieme”.
La scoperta casuale su google dell’esistenza di un pianeta dal nome 7224 Vesnina ha quindi portato alla naturale chiusura della nostra chiacchierata con una risata.
“Un pianeta con il mio nome? Elena?” ha detto sorpresa la trentenne: “Vesnina? Mi stai prendendo in giro? Ossignore… devo assolutamente cercarlo ora! Grazie, questo è l’highlight della giornata… ovviamente dopo la vittoria con Ekat!”