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Dopo il concomitante acuto di febbraio, con Sara Errani che aveva messo in bacheca il suo primo Premier a Dubai e Francesca Schiavone che a Rio conquistava un titolo dopo un digiuno di 3 anni, le nostre due regine della terra battuta hanno purtroppo avuto un altrettanto parallelo prosieguo di stagione, con molte più ombre che luci, nonostante si giocasse sulla superficie a loro più cara.
Qualche segnale positivo è arrivato, quasi inaspettatamente, sui prati londinesi. Errani, con il passaggio del primo turno a Wimbledon, ha interrotto la striscia di 6  sconfitte consecutive – tutte rimediate da avversarie con ranking più basso del suo –  inaugurata ad inizio aprile nella semifinale di Charleston. Sui prati di Church Road Sara ha poi perso al secondo turno contro Alizè Cornet, ma ha quanto meno fatto vedere di nuovo un po’ di quella verve agonistica che l’ha portata ai vertici del tennis mondiale. Anche Schiavone a Wimbledon ha ritrovato il successo, per lei 5 le sconfitte consecutive da cui veniva, iniziate sempre ai principi di aprile con lo stop nei quarti a Katowice. Poi la secca eliminazione dai Championships per mano di una pimpante Simona Halep, ma ci sta.
E nonostante i prossimi grandi appuntamenti siano sul cemento, le nostre due rappresentanti decidono entrambe per un’ulteriore parentesi di terra battuta, forse per riscattare la delusione primaverile. Parentesi programmata per Sara, che a Bucarest difende la finale 2015 e la prossima settimana giocherà anche a Bastad, magari l’occasione buona per ritrovare del tutto quella fiducia che sembra il tassello che più le manca in questa fase. Schiavone, che ha preferito rifiutare l’invito olimpico, in Romania ha invece ottenuto una wildcard, probabilmente per mettere al sicuro la sua partecipazione allo US Open. La entry list dell’ultimo slam di stagione verrà diramata in base alla classifica di lunedì prossimo , dando l’accesso diretto al main draw per le prime 108 del ranking. La Leonessa ha iniziato il torneo di Bucarest da n. 101, con il secondo turno si è già assestata intorno al n. 97 per cui, anche al netto di giocatrici che usufruiscono del ranking protetto, la partecipazione al suo 17 US Open consecutivo è cosa fatta.
Sul Centrale della BNR Arena di Bucarest Simona Halep ha appena portato a termine il suo compito con qualche distrazione in chiusura, possono scendere in campo Sara e Francesca per l’incontro che chiude il programma degli ottavi di finale. Soltanto 3 i precedenti tra di loro: la romagnola ha perso il primo derby nel 2011 sulla terra di Madrid dove si è poi presa una secca rivincita nel 2014, per poi vincere anche lo scorso anno nel primo turno di Wimbledon. Entrambe qui a Bucarest hanno superato il primo turno in due set, la Schiavone con qualche patema in più nel secondo parziale. In palio oggi un quarto di finale che ad entrambe manca da inizio aprile e, perché no, lo staccarsi dal comune destino, non proprio florido, degli ultimi mesi.
Schiavone entra in campo aggressiva, appena può è con i piedi dentro al campo e trova ottimi angoli. Errani cerca di uscire dallo scambio ma sbaglia qualcosa di troppo. La Leonessa scappa così 3-0 e Lozano va in soccorso della sua pupilla. Errani torna in campo tenendo lo scambio più profondo e riesce a conservare il turno di servizio ma sarà l’unico game per lei nel parziale, perché la campionessa del Roland Garros 2010 continua a braccio sciolto a dirigere le fila del gioco e in meno di mezz’ora porta a casa il set, con Errani piuttosto rinunciataria in chiusura di parziale.
Il secondo set inizia con Schiavone che perde spinta. La partita si gioca più da fondo, con soluzioni di fino da entrambe le parti. Nel terzo gioco Francesca ha due palle break consecutive, ma inizia ad essere troppo fallosa, le spreca e nel gioco successivo concede le sue prime palle break dell’incontro, con Sara che alla quarta occasione strappa il servizio alla sua avversaria. È immediato il contro break, Schiavone cerca sempre di più soluzioni rapide per uscire dalle scambio, ma è l’ultimo suo guizzo. Al cambio campo la milanese lamenta un dolore alla spalla destra e chiama la fisioterapista; Sara ne approfitta per chiamare nuovamente il suo coach che con calma può cercare di risollevarle il morale, invitandola a variare cercando di non tenere troppo Schiavone sul dritto. Pleonastici i consigli di Lozano, al rientro in campo la milanese sembra non aver smaltito il dolore, perde a zero il turno di battuta, non le riesce il contro break e ancora a zero cede la battuta ed il set. Schiavone decide a questo punto di chiudere qua il match, inutile andare avanti.
Nei quarti di finale Sara incontrerà  per la prima volta la lèttone Anastasija Sevastova che ha battuto con un doppio 6-2 la rumena Tig, casualmente le due avversarie che Francesca e Sara avevano rispettivamente superato nel primo turno a Wimbledon qualche settimana fa. Sarà un buon segno?  Visti i recenti periodi di magra, ci affidiamo alla buona sorte, quanto meno per ritrovare morale per la seconda parte di stagione.