
Gli azzurri confermano l’ottimo avvio nella tappa inaugurale di Coppa del Mondo di biathlon in Svezia dopo una prova di carattere al poligono e sugli sci. Dopo l’argento della staffetta femminile, il quartetto misto italiano replica il piazzamento, restando in corsa a lungo per il successo prima dell’allungo decisivo della Francia.
La spedizione italiana sulla neve svedese continua a lasciare il segno. A Östersund, sede della prima tappa stagionale della Coppa del Mondo di biathlon, il team azzurro centra un nuovo secondo posto nella prova a staffetta 4×6 km mista, bissando l’argento ottenuto dal gruppo femminile. Il quartetto composto da Tommaso Giacomel, Lukas Hofer, Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi – schierati in questa precisa sequenza – ha retto l’urto e il ritmo dei transalpini, mantenendo per lunghi tratti la possibilità di puntare al successo.
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Tommaso Giacomel inaugura al comando
Giacomel apre la gara con determinazione. Pur dovendo ricorrere a quattro ricariche complessive (una nel tiro a terra, tre nella serie in piedi), l’italiano imposta una frazione solida, tanto da consegnare il testimone al vertice della classifica al primo cambio.
Precisione chirurgica di Hofer, qualche ricarica per Wierer
Le rotazioni successive vedono l’Italia arretrare in terza piazza nei due passaggi di testimone centrali. Hofer si distingue con un rendimento impeccabile nel tiro, senza sbavature né nella posizione prona né nel tiro verticale. Wierer, invece, paga una serie in piedi meno fluida, dovendo utilizzare tre colpi extra per completare la sessione.
Lisa Vittozzi lotta, ma la Francia scappa negli ultimi metri
L’ultima frazione accende la sfida con la Francia. Vittozzi imprime rapidità e mira precisa nella serie a terra, accompagnando l’Italia verso il vero corpo a corpo per la vittoria finale. Tuttavia, nella gestione in piedi, l’azzurra deve ricorrere a una ricarica sull’ultimo bersaglio utile, perdendo il contatto diretto con la risposta, perfetta, di Lou Jeanmonnot.
Francia prima, Norvegia terza ma distante
La formazione francese composta da Emilien Jacquelin, Eric Perrot, Justine Braisaz-Bouchet e la stessa Jeanmonnot chiude al comando in 1h05’16”5 con sei colpi supplementari totali, staccando l’Italia di 25”2, che termina la prova con otto ricariche complessive. Il gradino più basso del podio è occupato dalla Norvegia di Endre Stroemsheim, Johan-Olav Botn, Karoline Offigstad Knotten e Ingrid Landmark Tandrevold, che chiude a +1’05”3, con un giro di penalità e sette ricariche.
