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Non siamo ancora ai titoli di coda della vicenda che sta agitando le acque a due settimane dcll’Olimpiade di Rio 2016 e che vede coinvolto lo sport russo e la Iaaf, la Federazione internazionale dell’Atletica. La Russia è, infatti, pronta a rivolgersi al Comitato etico della stessa federazione, dopo essersi vista rigettare l’appello al Tas di Losanna contro l’esclusione dalle Olimpiadi di Rio dei propri atleti. Parola del ministro dello sport russo Vital Mutko, che ha parlato all’agenzia Tass, scagliandosi apertamente contro la Iaaf.
“Riconosciamo e rispettiamo la decisione del Tas, si tratta di un organo giudiziario. Ma il comportamento della Iaaf causa indignazione“, ha affermato il ministro, ricordando poi che la stessa Iaaf “si è esposta alla corruzione” e che “procedimenti penali sono in corso contro l’ex presidente (Lamine Diack, ndr)”. “Abbiamo anche letto di come Sebastian Coe (attuale numero uno della Iaaf, ndr) abbia ottenuto la poltrona di presidente dell”organizzazione. I nostri atleti e io intendiamo rivolgerci al comitato etico“.
Mutko ha poi rincarato la dose: “È ora di rivolgersi al tribunale civile. il Tas ha emesso un verdetto che viola i diritti degli atleti puliti, creando così un precedente. Il rapporto McLaren (sul doping di Stato in Russia, ndr) ha indubbiamente influenzato il verdetto. Credo che continueremo a difendere il nostro onore e la nostra dignità ed è giunto il momento di rivolgersi a un tribunale civile“.
Anche il Comitato olimpico russo ha commentato la decisione del Tas: “E’ un precedente pericolosissimo. D’ora in poi – si legge in una nota – l’intero mondo sportivo vivrà secondo leggi nuove. Queste leggi impongono il diritto di qualsiasi federazione sportiva sopra il diritto di ogni atleta pulito e forniscono basi legittime per operare impunemente l’arbitrio a propria discrezione“.