
Marc Marquez campione
In MotoGP scoppia la bufera: una rivelazione su Marc Marquez sta facendo gridare allo scandalo tra i tifosi e gli addetti ai lavori.
La notizia è di quelle che scuotono il paddock, e non solo. In queste ore, il nome di Marc Marquez è tornato al centro delle discussioni, ma stavolta non per una vittoria o una caduta spettacolare. C’è qualcosa di più profondo, di più spinoso, che riguarda il suo modo di vivere le corse e il rapporto con i colleghi.
Un racconto che arriva direttamente da chi lo ha conosciuto da vicino, uno che con lui ha condiviso box, sfide e tensioni da brivido: Jorge Lorenzo. Infatti, proprio in uno speciale andato in onda su DAZN Spagna, l’ex campione maiorchino ha parlato apertamente di Marquez, senza troppi giri di parole.
Marquez scuote la MotoGP
Le sue dichiarazioni hanno scatenato un vero terremoto nel mondo delle due ruote. Lorenzo ha detto: “Marc è un ragazzo normale, ma in pista si trasforma in un killer”. Una frase pesante, che sintetizza perfettamente la doppia anima del fenomeno spagnolo.
Però, l’ex rivale non si è fermato qui. Ha voluto tornare indietro nel tempo, all’anno più difficile della sua carriera, quello che ancora oggi molti tifosi ricordano come un esperimento fallito: il 2019, quando Honda decise di creare un “dream team” mettendo nello stesso box due tra i piloti più forti e titolati della storia della MotoGP. Sulla carta doveva essere la coppia perfetta, nella realtà si rivelò un disastro.
Lorenzo ha ricordato con amarezza quel periodo: “Il mio rapporto con Marc nel 2019 è stato molto diverso rispetto ai cinque o sei anni precedenti. Prima c’era molta tensione, quando era un esordiente è stato un po’ spericolato nelle battaglie che abbiamo avuto. A Jerez mi spinse fuori all’ultima curva e mi lamentai molto di lui, anche con la stampa, per il suo stile di guida. Questo generò molta tensione”.

– sportface.it)
E proprio lì, secondo molti, nacque la frattura definitiva tra i due. La Honda aveva scommesso su una convivenza esplosiva, convinta che la rivalità avrebbe portato entrambi a dare il massimo. Invece, la pressione, i paragoni e le aspettative finirono per schiacciare Jorge Lorenzo, che visse la peggior stagione della sua carriera, chiudendo con risultati disastrosi e un morale a pezzi.
Senza ombra di dubbio, quel 2019 fu un anno nero per lui, ma anche un momento in cui emerse la personalità ingombrante di Marquez, capace di catalizzare su di sé tutta l’attenzione del team. Lorenzo, da sempre pilota meticoloso e sensibile nella ricerca del set-up perfetto, non riuscì mai a trovare il feeling con la moto, anche perché ogni sviluppo sembrava cucito addosso allo stile aggressivo del compagno.
Le parole di Lorenzo, arrivate a distanza di anni, hanno riaperto vecchie ferite e ridato voce a un dibattito che nel paddock non si è mai davvero chiuso: Marquez è un campione geniale o un avversario spietato oltre ogni limite sportivo?. C’è chi lo considera un fuoriclasse puro, capace di fare cose che gli altri neppure immaginano, e chi invece lo accusa di aver oltrepassato spesso il confine tra coraggio e pericolosità.
Di certo, le sue imprese e le sue vittorie hanno scritto pagine indelebili nella storia del motociclismo moderno. Però, quando a definirti “un killer in pista” è un cinque volte campione del mondo che ti ha vissuto accanto, la discussione si accende inevitabilmente.
In fondo, Marquez è così: un pilota che divide, che entusiasma e irrita allo stesso tempo, capace di trasformare ogni gara in una battaglia. E questa volta non è stata la velocità a far parlare di lui, ma il suo carattere, la sua indole, quella fame di vittoria che non conosce freni. Un tratto che, a quanto pare, continua a far discutere anche chi lo ha conosciuto meglio di chiunque altro.