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A Nis il mondo si è capovolto in 48 ore. La Turchia favorita del Gruppo C saluta da ultima classificata l’Europeo 2019. Sarà totalmente inutile l’esito del match di domenica 30 giugno contro l’Ungheria che al contrario si è trasformata in cenerentola assicurandosi il primato del girone. La compagine di Norbert Szekely nella seconda giornata del torneo batte 59-51 l’Italia e si assicura il pass per i quarti di finale. Le azzurre con il k.o rimediato salutano definitivamente la possibilità di entrare dalla porta principale tra le prime otto della rassegna. Nella giornata di chiusura della fase a gironi la sfida contro la Slovenia sarà uno spareggio per ottenere il secondo posto e un buono spot in quelli che per comodità chiameremo ottavi di finale. La banda di coach Crespi brucia gli effetti della vittoria nel match inaugurale e si priva così di giorni di riposo che sarebbero stati oro in un torneo che forza le squadre a disputare tre gare nei primi quattro giorni. I pregi e i difetti della nazionale sono gli stessi visti con la Turchia, ma le ungheresi hanno preparato bene il match nelle poche ore avute a disposizione e per l’Italia il copia-incolla non basta.
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L’attacco azzurro è sanguinoso. Dopo i primi quaranta minuti le giocate decisive ed estemporanee di Zandalasini e Sottana ci avevano permesso di perdonare le scarse percentuali dal campo. A ventiquattr’ore di distanza però il 25% dal campo (17/68) è fatale ed evidenzia un problema che non appartiene più ad una singola gara. Zandalasini e Sottana nel tentativo di trascinare le compagne si prendono numerosi tiri, la maggior parte dei quali s’infrangono sul ferro. Cinili che ogni tanto ci prende da tre non è sufficiente e i 15 punti di Sottana a poco servono quando arrivano con un 5/15 limato nei momenti in cui il ritardo azzurro si è fatto consistente. Zandalasini registra 3/17 al tiro e non riesce a confermare gli sprazzi mostrati contro la Turchia, la giocatrice del Fenerbahce paga la preparazione ridotta, ma questo non può bastare a giustificare la prestazione odierna che lascia il gruppo azzurro orfano del suo leader. L’unico aspetto positivo riguarda la qualità dei tiri presi che è in netto aumento rispetto alla sfida di debutto e quanto visto oggi fa pensare che una volta aggiustata la mira l’Italia possa togliersi soddisfazioni nelle prossime uscite.
La forza di quest’Italia continua ad essere nella metà difensiva dove Crippa e soprattutto Cubaj si sono scoperte protagoniste. Purtroppo come detto nel post-Turchia il lavoro di protezione del canestro non può sempre bastare se l’offensiva non segue di pari passo. Nel match odierno le ungheresi hanno infilato il parziale che era mancato alle turche giovedì e sono riuscite a portarsi a casa la contesa. Uno dei dati chiave della sfida è quello che prende in esame i tiri tentati dal campo: evidente l’efficacia difensiva delle azzurre che si sono prese 68 tiri contro i 48 concessi alle avversarie. Tutto questo però è vano quando entrambe le compagini vanno a bersaglio 17 volte. Le incertezze offensive vanificano anche l’egregio lavoro fatto a rimbalzo dall’Italia che cattura ben 16 rimbalzi offensivi, è un vero peccato che sole in poche occasioni gli extra possessi siano stati concretizzati. Nella buona difesa azzurra c’è un ma che a conti fatti fa pendere il match dalla parte delle rivali. I falli commessi infatti restano l’unico neo nella prova della difesa azzurra, il bonus scade sempre in fretta e alla sirena le ungheresi hanno tirato dalla lunetta il doppio delle volte rispetto alle azzurre (22/28 contro 10/14).
La sconfitta odierna non compromette nulla anche se complica un cammino che per una volta poteva essere più semplice. L’italia è certa di avanzare alla fase ad eliminazione diretta, domenica il match con la Slovenia sarà una tappa fondamentale che può ridare coraggio al gruppo e sopratutto può permettere di avere un match almeno sulla carta più facile. Le critiche per la prova odierna sono doverose, ma non bisogna dimenticare i pregi di una difesa che si è mostrata sin da subito competitiva. Il feeling con il canestro nelle prime due uscite è stato pessimo, ma se il trend dovesse cambiare la nazionale di Crespi potrebbe giocarsela a viso aperto con molte delle squadre presenti in Lettonia e Serbia.
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