Formula 1

F1, il quadro dopo il GP del Canada: problemi Ferrari, il ritorno di Max e sorpresa McLaren

Max Verstappen
Max Verstappen - Foto Florent Gooden/DPPI / IPA Sport 2 / IPA

Terminato il Gran Premio del Canada, nono appuntamento stagionale della Formula 1, il circus punta dritto al Circuito di Montmelò dove tra due settimane si terrà il Gran Premio di Spagna. Dopo l’exploit di Lando Norris a Miami e la magnifica vittoria di Charles Leclerc nel suo gran premio di casa, è ritornato alla vittoria il campione del mondo Max Verstappen, in un weekend canadese un po’ sotto le righe e decisamente rocambolesco.

E’ una Red Bull che vince ma senza dominare quella dell’olandese, ridimensionata rispetto alla scorsa stagione e meno competitiva rispetto alle aspettative di inizio anno. Max è un fenomeno ed è cosa nota, ma è anche vero che spesso la fortuna aiuta gli audaci e in questo caso la tenacia e il lavoro del pilota di punta della casa austriaca sono stati ripagati con la vittoria a Montreal. Lo stesso non si può dire del compagno di team che, nonostante il rinnovo per altre due stagioni, incappa ancora nei più classici weekend “alla Perez” dove tutto e anche qualcosa di più va storto. Il messicano sin dal primo turno non è per niente competitivo e la situazione è la stessa anche al sabato dove non passa il taglio della Q1. In gara è disastroso: fatica a passare all’inizio a causa delle condizioni, ma appena trova il passo per limitare i danni commette un errore in curva 6 e termina anzitempo la sua gara danneggiando l’ala posteriore. Perez poi al termine della gara (oltre al danno, la beffa) viene sanzionato con 25000 dollari di multa e tre posizioni in griglia da scontare in Catalogna, reo di aver riportato la vettura gravemente danneggiata ai box creando pericoli per gli altri piloti in pista. Insomma, altro weekend da cancellare.

Fine settimana decisamente negativo anche per Ferrari: entrambe le vetture ritirate in gara e dubbi sulle affidabilità delle componenti. Già dalle prove si era capito che le Ferrari avrebbero dovuto remare contro i problemi, ma nessuno si aspettava un disastro, soprattutto in qualifica, dove le Rosse di Maranello non passano la Q2 e partono nelle retrovie. Al semaforo verde Leclerc ha problemi e il team prova a gestirli da remoto, indicando a Charles le modifiche da apportare tramite dashboard. Una volta che dal muretto box però si è capito che non ci sarebbe più stato nulla da fare, il monegasco è stato richiamato in pit lane per abbandonare la corsa. A concludere il weekend in maniera anticipata sarà il ritiro di Sainz qualche giro più tardi. Il team principal Vasseur non si sbilancia, ma con le dichiarazioni fa sussultare i tifosi della Rossa, citando, forse involontariamente, quel “dobbiamo capire” che tanto faceva discutere nell’era Binotto.

Ancora positive le prestazioni della McLaren che trovano i primi punti in terra canadese dopo 11 anni: Norris a podio dopo aver comandato anche per un breve periodo la gara e Piastri in quinta posizione. Quello del team di Woking è un weekend solido, segno che la crescita tecnica e prestazionale della monoposto inglese color papaya è ancora in corso. L’ottimo lavoro del team principal Andrea Stella ha permesso in questi mesi di togliere tante soddisfazioni ai propri piloti, soprattutto Lando con la sua prima vittoria in F1. Per Piastri ci sarà ancora tempo per consacrarsi ma la strada è quella giusta. Resta ancora da capire come si evolverà la piccola diatriba sollevata da Mercedes post Montecarlo, dove le voci interne al paddock parlavano di “qualcosa di strano” in riferimento ai propulsori McLaren.

In crescita anche la Mercedes di Toto Wolff, che porta Russell a podio con Hamilton alle sue spalle. Le frecce d’argento ci avevano abituato ai loro alti e bassi ma, se prima sembravano in totale confusione, ora sembrano aver trovato una buona base di lavoro a cui affidarsi. A Russell scappa via la vittoria in gara dopo essere stato a lungo in testa, mentre Lewis macina chilometri e trova confidenza con una monoposto che fino ad ora poco lo aveva convinto. Vedremo se in Catalogna il team diretto da Wolff troverà conferme o dovrà riaprire ancora il vaso di Pandora.

Nel resto della griglia fa scalpore la Alpine, che porta a punti entrambe le vetture e inizia a porre le basi del proprio futuro assieme al nuovo consulente Flavio Briatore. La Haas invece è un fuoco di paglia: azzeccano la strategia i primi giri, con le full wet che permettono alle due monoposto di risalire la china, ma poi inciampano al momento del cambio gomma dovuto al miglioramento delle condizioni del tracciato. Ancora ottima prestazione per Ricciardo su Racing Bulls, che scaccia le critiche e mette a tacere Jacques Villeneuve che lo aveva punzecchiato a inizio weekend. Ritirate, infine, entrambe le Williams, in attesa dei grossi annunci promessi dal TP Vowles.

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