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Una visita storica, un omaggio al Comitato olimpico nazionale italiano “per riaffermare non solo i valori dello sport, ma la sua importanza, ampia e crescente, nella formazione dei giovani e nello sviluppo equilibrato delle persone”. Questo il messaggio lanciato da Sergio Mattarella dal palco allestito allo Stadio dei Marmi, dove il presidente della Repubblica, per la prima volta in 103 anni, ha fatto visita al mondo dello sport italiano. Accolto dal presidente del Coni Giovanni Malagò, dal presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli e dal ministro dello Sport Luca Lotti, Mattarella ha abbracciato tutti i rappresentanti dello sport italiano: federazioni sportive nazionali e paralimpiche, discipline sportive associate, associazioni benemerite, enti di promozione sportiva, comitati regionali, nonché una folta rappresentanza di atleti in attività e del passato. “Chi si impegna per lo sport, chi lo difende, aiuta l’intero Paese – ha sottolineato il presidente della Repubblica nel suo discorso – Sbagliano quanti, con qualche snobismo, considerano lo sport come marginale nella vita sociale, come un tempo di ricreazione. Lo sport è invece una leva di grande efficacia sul piano sociale, culturale, educativo e con rilevanti ricadute economiche”.
Mattarella ha voluto sottolineare alcuni concetti. In primis i valori fondanti dello sport, “il pieno rispetto della legalità, il contrasto incessante al doping, la costante tensione per ripristinare pari condizioni tra i competitori, la necessaria trasparenza nella gestione dei rapporti con le tifoserie, il ripudio della violenza e del razzismo”. Il presidente della Repubblica ha poi voluto ribadire come lo sport sia “un diritto di tutti. Ai bambini e ai ragazzi va garantito l’accesso alle attività sportive indipendentemente dal reddito delle loro famiglie. Le barriere, dove ci sono, vanno abbattute per aprire percorsi sportivi a chi affronta le diverse forme di disabilità. Sullo straordinario esempio positivo dei nostri campioni paralimpici, non posso che augurarmi che lo sport divenga sempre più uno strumento di partecipazione sociale e di realizzazione personale”. Il messaggio di inclusione lanciato da Mattarella è stato condiviso dal ministro dello Sport Lotti e rilanciato dal presidente del Cip Pancalli: “Quando saremo consapevoli di aver regalato un sogno, una speranza in più a tanti ragazzi, avremo ottenuto un grande risultato – ha osservato il numero uno del Comitato italianoparalimpico – Lo sport è strumento di identità nazionale, di formazione: partecipa anche all’educazione, per cui è un mezzo di integrazione e inclusione”. Dopo aver guidato tra i corridoi di Palazzo H il presidente Mattarella, che si è soffermato nella Sala delle Fiaccole dove ha ammirato in particolare la torcia di Torino 2006, Malagò ha fatto gli onori di casa ringraziando l’importante ospite. “Venire qui a trovarci è stata una scelta di grande affetto e amicizia: di questo gliene saremo sempre grati – ha sottolineato il presidente del Coni rivolgendosi a Mattarella – Oggi mi sento una persona fortunata, perché ho la possibilità di presentare alla sua attenzione il nostro mondo, nella sua interezza e complessità”. Malagò ha poi rivendicato con orgoglio il ruolo giocato dallo sport nel Paese: “Abbiamo conquistato sul campo un grande prestigio e lo difendiamo ogni giorno non consentendo a nessuno di offuscarlo con scelte miopi e ingiustificabili – ha rimarcato il presidente del Coni – Auspico che l’Italia abbia nei prossimi anni la forza e la capacità di guardare allo sport per trarre un nuovo slancio verso traguardi sempre più ambiziosi. Se sapremo fare squadra nessuna sfida, neanche la più difficile, sarà irrealizzabile. E i nostri sogni, anche i più arditi, potranno diventare realtà”