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La 79ma edizione della Gand-Wegelvem la vince Greg Van Avermaet. Il ciclista belga batte in volata Jens Keukeleire. La corsa prende il via dal paese di Deinze (poco a sud di Gand) e prevede la scalata di 11 muri, tra cui la doppia al temibilissimo Kemmelberg, ultima volta affrontato ai meno 35 dal traguardo.
La corsa inizia per fortuna con un bel tempo e si infiamma subito dato che sono in molti a cercare la fuga di giornata. Dopo alcuni tentativi nasce quello buono all’incirca al chilometro 30 ed è composto da:
Hugo Houle (Ag2r-La Mondiale), Ryan Mullen (Cannondale-Drapac), Marc McNally (Wanty-Groupe Gobert), Loic Chetout (Cofidis), Christophe Masson (WB-Veranclassic Aqua Protect), Elmar Reinders (Roompot Oranje Peloton), Jay Thomson (Dimension Data), Preben Van Hecke (Sport Vlaanderen-Baloise) e Dennis Van Winden (Israel Cycling Academy).
I fuggitivi guadagnano in breve oltre 5 minuti di vantaggio sul gruppo controllato al momento dalla FDJ di Arnaud Demare. Poco prima dei primi muri di giornata, un forte vento laterale infiamma la corsa e provoca un frazionamento nel plotone principale che si divide in tre tronconi: questo causa un recupero sulla fuga e varie cadute, tra cui quella di Filippo Ganna (UAE Team Emirates) che purtroppo è costretto al ritiro e viene portato all’ospedale per accertamenti. Il gruppo successivamente si ricompatta quando vengono affrontate le prime asperità di giornata, ovvero Catsberg e Kokereelberg, con il distacco dalla fuga che si stabilizza sui 5 minuti.
Sul primo passaggio sul Banenberg allunga Tony Martin (Katusha), che viene seguito da Yves Lampaert (Quickstep) e Marcus Burghartd (Bora Hansgrohe), i quali non riescono però ad scappare via dal gruppo dove successivamente si mettono a tirare Team Sky e Quickstep.
I fuggitivi iniziano poi la prima scalata al Kemmelberg (versante di Belvedere) con 2 minuti di vantaggio sul gruppo, dove accelerano Gianni Moscon (Team Sky) e Tom Boonen (Quickstep) che causano una grossa frattura nel plotone principale. Dallo scollinamento del Kemmelberg al successivo muro ci sono 31 chilometri senza asperità con il gruppo che procede ora a scatti e controscatti con i favoriti che si trovano già nelle primissime posizioni mentre tra i battistrada Loic Chetout (Cofidis) e Preben Van Hecke (Sport Vlaanderen-Baloise) si avvantaggiano prima dei nuovi settori sterrati. Proprio sul primo dei settori in sterrato attaccano in quattro: Matteo Trentin e Zdenek Stybar (Quickstep), Guillame Van Keirsbulck (Wanty Groupe Goubert) e Jasper Stuyven (Trek) che riprendono il secondo gruppo di fuggitivi mentre davanti Van Hecke stacca Chetout.
La BMC di Greg Van Avermaet mette poi alla frusta il gruppo e riprende i contrattaccanti a 48 km dalla conclusione, con il gruppo che si trova ora a 31 secondi dalla testa della corsa, il solo Van Hecke. Poco prima della seconda scalata del Banenberg avviene una caduta che coinvolge Gianni Moscon e Tony Martin mentre Alexander Kristoff cerca disperatamente di rientrare nel gruppo dopo una foratura. Proprio sul Banenberg si muove il nostro Daniel Oss (BMC) che screma il gruppo in favore del suo compagno Greg Van Avermaet, quando ormai rimane solo un muro: il Kemmelberg. Prima di questo però si muovono Jasper Stuyven (Trek Segafredo) e Yves Lampaert (Quickstep) con la Dimension Data e la BMC che organizzano l’inseguimento e li riprendono qualche centinaia di metro più tardi.
E’ la volta poi del Kemmelberg (Ossuaire) dove si muove Greg Van Avermaet seguito dal campione del mondo Peter Sagan, al cui inseguimento si lancia John Degenkolb che rientra poco dopo; ai tre si aggiungono poi anche il duo Quickstep Terpsta-Stybar ed Boasson Hagen.
I sei non trovano però l’accordo e vengono raggiunti da altro drappello tra cui il nostro Sonny Colbrelli , Matteo Trentin e Michael Matthews e hanno ora 16 secondi di vantaggio sul plotone.
A 23 km dalla conclusione sono dunque davanti a tutti Greg Van Avermaet (BMC), Peter Sagan, Marcus Burghardt (Bora – Hansgrohe), John Degenkolb (Trek – Segafredo), Zdenek Stybar, Niki Terpstra, Matteo Trentin (Quick-Step Floors), Edvald Boasson Hagen, Scott Thwaites (Dimension Data), Sonny Colbrelli (Bahrain – Merida), Michael Matthews, Soren Kragh Andersen (Team Sunweb), Oliver Naesen (Ag2r La Mondiale), Alberto Bettiol (Cannondale – Drapac) e Jens Keukeleire (Orica Scott). Poco dopo accelera Keukeleire che fraziona questo gruppetto, davanti rimangono dunque solo il corridore della Orica, Sagan, Van Avermaet, Andersen e Terpstra, mentre nel gruppo inseguitore manca l’accordo. L’accordo però manca anche tra i battistrada e così a 15 km dalla conclusione si avvantaggiano Van Avermaet e Keukeleire per via di alcune scaramucce tra Terpstra e Sagan che cerca di rientrare con uno scatto solitario, ma viene subito stoppato dall’olandese.
I due attaccanti guadagnano fino a 15 secondi sugli altri tre che cercano di trovare un minimo di accordo per rientrare sugli ex compagni di fuga, mentre il gruppo viene segnalato a 50 secondi ed in recupero che ormai però sembra tardivo. In questo momento è dunque un testa a testa tra i due gruppetti, con il gruppo Sagan che riesce a recuperare qualcosina e si porta a 9 secondi a 4 km dalla conclusione. I due entrano nell’ultimo chilometro con 17 secondi di vantaggio e iniziano a studiarsi con Van Avermaet in prima posizione e Keukeleire in seconda.
Ai 250 metri scatta Greg Van Avermaet che riesce a resistere alla rimonta di Keukeleire e si impone per la prima volta nella sua carriera alla Gand-Wegelvem e centra così la tripletta dopo le vittorie alla Omloop e all’Harelbeke, giungendo così al Giro delle Fiandre con i favori del pronostico da dividere con Peter Sagan che giunge terzo con il gruppo regolato da John Degenkolb.