Calcio

Serie B, il caso Reggina rischia di rinviare i playoff di categoria

Reggina, esultanza
Reggina, esultanza - Foto LiveMedia/Valentina Giannettoni

La Reggina non dorme sonni tranquilli e trema in vista anche per la partecipazione ai prossimi playoff di categoria per il sogno di salire in Serie A. La penalizzazione di tre punti per il mancato pagamento degli stipendi di alcuni tesserati nel bimestre novembre e dicembre e delle ritenute Irpef con scadenza 16 febbraio ha messo in bilico la partecipazione ai playoff della squadra di Inzaghi. Tutto per la Reggina non potrebbe essere finito qui: la Procura potrebbe addirittura alzare la penalizzazione ad una cifra superiore a tre punti.

Secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, infatti,  la sanzione potrebbe essere raddoppiata visto che a giorni dovrebbe arrivare il doppio deferimento per l’inadempienza già citata e per quella relativa al 16 marzo. In questo caso sarebbe difficilissimo che la squadra di Inzaghi possa partecipare ai playoff di categoria, se non per legali. Infatti, sarebbe pronta la difesa da parte del presidente Saladini per riacquisire i punti attraverso un ricorso giudiziale. La Reggina, una volta avute le motivazioni, avrà 7 giorni di tempo per impugnare la sentenza e fare ricorso, poi la Corte d’Appello ne avrà 30 per fissare l’udienza e ragionevolmente dovrebbe usarne la metà, vista l’urgenza. Intanto si giocherà la seconda partita, quella della scadenza del 16 marzo.

I procedimenti potrebbero però scontrarsi con le date dei relativi playoff fissati dalla Lega di B fra il 26 e 27 maggio come data di inizio. Proprio per questo la lega di appartenenza e la stessa FIGC dovranno valutare gli eventuali rischi che la burocrazia potrebbe creare: nel caso in cui dovessero essere confermati i punti e nel caso in cui la Reggina dovesse ricorrere per gli organi di giurisprudenza la prassi potrebbe essere lunga e tortuosa. Inoltre, se la Reggina dovesse soccombere anche al Coni rimarrebbero le vie della giustizia ordinaria con il Tar e poi il Consiglio di Stato, ma a quel punto si uscirà dall’ordinamento calcistico con la stagione che potrà procedere senza ulteriori ritardi.

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