Serie A

Empoli-Torino, Juric: “Schuurs ci sarà, Djidji è out”

Ivan Juric
Ivan Juric, Torino - Foto LiveMedia/Nderim Kaceli

“Noi non siamo costruiti per l’Europa e non ci siamo nemmeno vicini. Se faremo le cose diversamente, dirò che punterò all’Europa. Siamo consapevoli di ciò che siamo, possiamo fare grandi partite a San Siro o perdere contro lo Spezia. Andiamo per la nostra strada e vedremo dove potremo arrivare”. Con queste parole il tecnico del Torino, Ivan Juric, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro l’Empoli.

Sugli infortuni: “Schuurs c’è, Lukic lo porto in panchina. Djidji è out, è stata una frattura non banale. Anche Zima ha un problema al ginocchio. Vediamo se con i farmaci torna per la Coppa Italia, dietro siamo un po’ in difficoltà”.

Sulla vittoria contro la Fiorentina e le idee in vista della prossima sfida di Coppa Italia sempre contro i viola: “Sono rimasto contento di Seck e Adopo: la mia idea è sfruttare al massimo tutta la rosa. Hanno giocato praticamente tutti, andremo con la squadra migliore e che tutti diano il massimo”.

Su Lukic“Per me è fortissimo; abbina le due fasi, è diventato tosto e sa fare gol. Ma ci sono le dinamiche che a me dispiacciono, vorrei che si facessero in un altro modo per evitare problemi. C’è difficoltà in generale sui rinnovi, anche nelle altre squadre, vedremo cosa vuole il ragazzo. Il discorso non è solo sostituire, ma aggiungerne e portare chi c’è ai livelli di chi sono andati via”.

Su Adopo: “L’ho provato in tanti ruoli. Ieri è uscita la cosa di Zima che mi preoccupa tanto, l’unico che potrebbe entrare lì è proprio Adopo in caso di emergenza durante la partita. A Monza faceva il centrocampista, non marcava l’attaccante”.

Sull’Empoli: “Il Toro non può lavorare come l’Empoli. Qui per la storia serve di più, loro hanno un presidente che è un grande conoscitore di calcio e giocano sempre con lo stesso modulo. Cambiano gli allenatori ma i risultati sono positivi, danno fiducia ai giovani. Zanetti si sta costruendo, l’anno scorso ha fatto fatica a Venezia: trasmettere a tanti stranieri non è semplice, a Empoli ha trovato un ambiente più semplice. Ed è bravo”.

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