Champions League

Scontri Liverpool-Roma, Malagò: “Inaccettabile, ora basta”

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò - Foto Sportface

“Questo episodio, anzi questa serie di episodi che hanno contraddistinto i momenti antecedenti alla partita tra Liverpool e Roma, sono inaccettabili. Il mio sdegno è assoluto”. Questa la dura condanna del presidente del Coni Giovanni Malagò per gli scontri fra i tifosi avvenuti prima della partita tra Liverpool e Roma. “Preoccupato? No, sono molto arrabbiato – ha dichiarato il numero uno dello sport italiano in una conferenza stampa convocata al Foro Italico – Se la Roma avesse pareggiato o vinto, tutto sarebbe stato fortemente infangato, inquinato da queste notizie. Questo non è più possibile”.

“La Uefa non può non tenere conto delle responsabilità della società, a prescindere che siano stati pochi tifosi. Ma poi che c’entra che sono pochi? Non può più essere un alibi, una giustificazione – ha proseguito il numero uno dello sport italiano – Che siano poche persone può fare ancora più rabbia, ma non cambia nulla, diventa solo una giustificazione. Bisogna comportarsi sempre in modo sportivo, corretto, leale: bisogna non solo isolare, ma denunciare queste persone. È inaccettabile”.

Sulle possibili sanzioni per la Roma Malagò afferma che “non è il mio mestiere, deciderà la Uefa. Certo rischiano di essere molto pesanti. Tra l’altro è sbagliato e molto brutto, a prescindere dalla gravità del tifoso rimasto ferito, che si debba aspettare la partita di ritorno del 2 maggio per auspicare che vada tutto quanto bene. Ma deve andare per forza bene – ha rimarcato non ci si rende conto di quali siano i rischi per la società. Se ci fosse qualche problema aggiuntivo per la sfida di ritorno, saremmo alla follia”.

“La responsabilità oggettiva? Capisco il grido di dolore dei club, è normale che un presidente di società che si sta giocando molti soldi si senta doppiamente vittima, ma purtroppo è un istituto inevitabile”, ha concluso il presidente del Coni. “Qual è l’alternativa per la giustizia sportiva e gli organismi internazionali? Con chi devono prendersela se non con le società? Con chi ha organizzato il viaggio? Senza responsabilità oggettiva, con chi interloquisci? La responsabilità oggettiva è inevitabile. Purtroppo tutto questo riguarda quasi sempre le stesse squadre, e quasi sempre i rappresentanti di certi club di determinati paesi. Mentre altri paesi si sono civilizzati, è un discorso culturale che hanno acquisito”.

 

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