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Cittadinanze e passaporti italiani, e quindi cittadinanza dell’Unione Europea, sarebbero stati dati in maniera irregolare a diversi calciatori brasiliani secondo quello che sta fuoriuscendo dalle indagini della Procura di Nola.
Secondo il sistema, grazie alla complicità del responsabile dell’Ufficio di Stato Civile di un Comune del napoletano e al ruolo del titolare di un’agenzia di disbrigo pratiche amministrative del centro Italia (Terni), alcuni giocatori provenienti dal Brasile, vantando legami parentali remoti e comunque non dimostrati, sarebbero stati naturalizzati italiani e avrebbero potuto giocare in Serie A e anche in alcune squadre della Champions League (soprattutto dalla Ligue 1 e dal massimo campionato portoghese). Sarebbero circa 300 i cittadini brasiliani che avrebbero ottenuto la cittadinanza italiana in questo modo in virtù dello ius sanguinis, senza però avere i requisiti previsti dalla Legge.
Per quanto riguarda le squadre del nostro campionato spunta il Palermo che ovviamente sarebbe estraneo da accuse nel caso venisse tutto confermato. Coinvolti anche il Monaco (squadra del principato monegasco) e l’Atletico Mineiro secondo quelle che sono le indagini del capitano Angelone della compagnia di Castello di Cisterna.
Queste accuse hanno portato la Procura, guidata da Stefania Castaldi, ad informare degli arresti nella mattinata del 7 aprile la Federazione italiana e gli organi federali europei. I due arrestati sono i due indagati precedentemente citati accusati a vario titolo, di corruzione, falsità ideologica e materiale commessa da Pubblico Ufficiale in atti pubblici e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.