
Matteo Sioli - Foto Francesca Grana/FIDAL
Capolavoro per Matteo Sioli, che conquista oro e primato personale nell’alto agli Europei U23 di Bergen, sbarcando tra i saltatori in alto da 2,30.
Matteo Sioli regala un’ulteriore conferma del proprio sconfinato talento vincendo la medaglia d’oro agli Europei U23 di Bergen, sbarcando tra i saltatori in alto da 2,30. L’azzurro aggiunge un centimetro al personale (2,29 per il bronzo europeo indoor di Apeldoorn a marzo) e conquista il terzo oro della spedizione italiana in Norvegia.
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Rischia tantissimo a 2,22, misura superata alla terza prova col brivido, poi salta 2,24 e 2,26 alla seconda, 2,28 alla prima e firma un meraviglioso personale a 2,30 al secondo tentativo, mandando in estasi tutti i compagni di squadra schierati in curva a dettare il ritmo della sua rincorsa. Il milanese dell’Euroatletica 2002, vent’anni ancora da compiere, per la prima volta dà anche l’assalto alla migliore prestazione italiana U23 di 2,33: appuntamento che sembra soltanto rimandato. Esce una gara di buon livello, oltre a Sioli, anche grazie ai progressi del polacco Mikolaj Szczesny (argento 2,26) e del bronzo svedese, figlio d’arte, Melwin Lycke Holm (2,24). Sesto Federico Celebrin con 2,19, decimo Edoardo Stronati con 2,09.
Arriva un podio dai lanci: Benedetta Benedetti (Esercito) si migliora fino a 56,98 nel disco, al terzo ingresso in pedana, e centra il secondo posto alle spalle della spagnola Ines Lopez (58,20). Oltre mezzo metro di progresso, rispetto al 56,32 di quest’anno, per l’azzurra che mette a segno anche un 55,25 al quarto turno e precede la tedesca Milina Wepiwé, bronzo con 56,82.
Una medaglia per l’Italia dagli 800 metri: è il bronzo di Giovanni Lazzaro (Aeronautica), terzo in 1:44.98 con una rimonta prodigiosa, dal penultimo posto all’inizio dell’ultima curva, sorpassando l’altro azzurro Francesco Pernici che chiude quarto in 1:45.01 dopo aver corso in testa fino all’inizio del rettilineo conclusivo, a due giorni dal record dei campionati stabilito con 1:44.06 in batteria. Vince il fuoriclasse olandese Niels Laros, 1:44.36 per completare l’inedita doppietta 800-5000, mentre nella volata per l’argento prevale il britannico Justin Davies (1:44.97). Al sesto posto la 4×400 maschile schierata in finale con Damiano Dentato, Tommaso Boninti, Federico Falsetti e Luca Sito (3:06.91), ottava invece la 4×400 femminile con Clarissa Vianelli, Zoe Tessarolo, Camilla Rossi e Alessia Seramondi (3:32.84). Nei 1500 arriva undicesima Valeria Minati con 4:19.67, stesso piazzamento per Agnese Carcano in 16:19.76 sui 5000 metri che vedono 17esima Laura Ribigini (16:52.82) e 18esima Lucia Arnoldo (16:54.30).
SIOLI: “PIEDI PER TERRA, MA ORA I MONDIALI…”
“Una gara sudata, a 2,22 l’ho vista veramente brutta e ho fatto temere il peggio a tutti da casa – il commento di Sioli, unico nella storia azzurra, insieme a Fabrizio Borellini, a oltrepassare i 2,30 prima di compiere vent’anni – Non mi trovavo con la pedana ma dopo quel momento sono riuscito a rendere il massimo. Sono più felice della misura che della medaglia: 2,30 l’ho sempre visto irraggiungibile e invece oggi è diventato realtà. Ho trovato le energie grazie ai miei genitori, al mio allenatore Felice Delaini, a tutti i compagni che mi hanno aiutato con la clap. Resto sempre con i piedi per terra ma questa misura mi fa sognare per i Mondiali di Tokyo. Mi spiace per Federico e Edoardo, speravo fossero a medaglia con me…. meritano tanto”.
“Emozione indescrivibile, non me l’aspettavo, nei lanci è sempre difficile affermarsi per noi italiani – esulta Benedetta Benedetti, romana di Genzano, che ha regalato una gioia immensa a coach Mauro Leoni con cui si allena a Civitavecchia – Credo di essere la persona più felice del mondo. Qui dovevo dimostrare grinta, cattiveria e soprattutto il lavoro fatto con impegno, passione. Qui, oggi, in Norvegia. Ho superato l’infortunio di due anni fa al ginocchio sinistro che mi ha tenuto lontana dalle pedane ma la voglia di tornare è stata travolgente. E fin qui è stata un’annata su livelli altissimi. La dedico a Mauro, alla mia famiglia, a nonna Marisa”.

“Non ero tra i favoriti quindi sapevo che per prendere una medaglia serviva correre con la testa – le parole del trevigiano Giovanni Lazzaro – Ho cercato di risparmiare il più possibile in batteria, di restare concentrato. Devo fare i complimenti a Francesco perché ha avuto il coraggio di tirare la gara anche oggi. Io mi sono messo dietro e sapevo di potercela fare perché ero più fresco. Ho pensato a tutti gli allenamenti, al mio allenatore Gianluca Vanin, alla mia famiglia. La stagione continua, proverò a fare il ‘minimo’ per Tokyo dopo l’opportunità di Europei e Mondiali indoor che mi hanno dato consapevolezza”.
ITALIA NOVE MEDAGLIE
L’Italia chiude la 15esima edizione degli Europei U23 di Bergen (Norvegia) conquistando nove medaglie: sesto posto nel medagliere, al pari della passata edizione di Espoo, con lo stesso numero di ori (3), uniti stavolta a 3 argenti e 3 bronzi. In testa alla ‘medal table’ c’è la Germania con 5 ori, 9 argenti e 12 bronzi davanti a Gran Bretagna (4-4-3) e Spagna (4-3-4). Nella ‘placing table’, la classifica a punti che misura la profondità dei risultati considerando i piazzamenti fino all’ottavo posto, gli azzurri confermano il quarto posto di due anni fa (meglio soltanto nell’edizione 2021 con i 6 ori di Tallinn). Ai 117,5 punti dell’Italia contribuiscono gli ori di Alexandrina Mihai (10.000 marcia), Simone Bertelli (asta), Matteo Sioli (alto), gli argenti di Damiano Dentato (200), Emiliano Brigante (10.000 marcia), Benedetta Benedetti (disco), i bronzi di Giulia Gabriele (10.000 marcia), Federico Bruno (triplo), Giovanni Lazzaro (800), ma anche 4 quarti posti, 2 quinti posti, 6 sesti posti, 3 settimi e 3 ottavi, per un totale di 27 piazzamenti tra i primi otto. Comanda la Germania con 250 punti, poi Francia (147) e Spagna (129).
Campionati Europei under 23 – Bergen 2025 – Medaglie e piazzamenti
Oro (3): Matteo Sioli (alto); Simone Bertelli (asta); Alexandrina Mihai (marcia 10.000)
Argento (3): Damiano Dentato (200); Emiliano Brigante (marcia 10.000); Benedetta Benedetti (disco)
Bronzo (3): Giovanni Lazzaro (800); Federico Bruno (triplo); Giulia Gabriele (marcia 10.000)
Quarto posto (4): Francesco Pernici (800); Alex Fabbri (triplo); Nicola Lomuscio (marcia 10.000); Sofia Fiorini (marcia 10.000)
Quinto posto (2): Junior Tardioli (100); Rachele Mori (martello)
Sesto posto (6): Andrea Bernardi (100); Filippo Cappelletti (200); Federico Celebrin (alto); Damiano Dentato, Tommaso Boninti, Federico Falsetti, Luca Sito (4×400 metri, in batteria anche Dario Bressanello); Gloria Kabangu (800); Greta Settino (10.000)
Settimo posto (3): Simone Valduga (1500); Vittorio Ghedina (400 ostacoli); Francesco Inzoli (lungo)
Ottavo posto (3): Gaya Bertello (100); Greta Brugnolo (triplo); Clarissa Vianelli, Zoe Tessarolo, Camilla Rossi, Alessia Seramondi (4×400 metri)