Nello Speed Master di Vars (Fra) Ivan Origone riscrive la storia dello sci facendo segnare il record del mondo di velocità a 254,958 km/h battendo il fratello Simone. In una giornata soleggiata che ha riscaldato minuto dopo minuto la neve sulla pista francese, si è capito sin dal primo giro che sarebbe successo qualcosa di importante, con misure ben al di sopra di quelle ottenute nella giornata di giovedì.
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Ma lo spettacolo è entrato nel vivo nella finalissima, con una serie di record nazionali caduti uno dopo l’altro fino a quando sono entrati in scena i rappresentanti azzurri, veri dominatori del circuito. Ha cominciato Simone Origone, che ha spiccato un 252,987 km/h, di per sè eccezionale che batteva il 252,632 km/h realizzato nel 2014, ma ancora più incredibili sono stati i 254,958 km/h di Ivan Origone, che ha strappato la misura al proprio fratello con quasi 2 km di differenza. Poi ci ha pensato pure Valentina Greggio a mettere la sua firma con un 247,083 km/h, grazie al quale ha battuto di oltre 5 km/h il precedente primato che apparteneva alla svedese Sanna Tidstrand con 242,590 km/h. Ora l’attenzione degli appassionati si sposterà sul doppio appuntamento di Idre del 9 e 10 aprile che chiuderà la stagione di Coppa del mondo, con Greggio già sicura del successo grazie alle cinque vittorie ottenute in altrettante tappe e i fratelli Origone che partiranno a pari punti (360) in cima alla classifica per gli stessi risultati ottenuti sinora.
Queste le parole di Origone contattato telefonicamente all’Ansa: “Sinceramente non provo ne’ adrenalina ne’ paura. E’ come chiederlo a Valentino Rossi, che è sulla moto da sempre. Sei concentrato per andare più veloce possibile, non hai più l’emozione che hai la prima volta”. Ivan che poi ringrazia il fratello Simone: “Mi piace pensare che questo risultato è figlio dell’esperienza che ha fatto Simone e non lo voglio vedere come se glielo avessi rubato. Sicuramente se ho fatto quello che ho fatto e grazie a quello che ha realizzato Simone prima di me, e quindi la vedo come se fossimo un’impresa”.