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La seconda semifinale di Wimbledon vedeva sfidarsi Angelique Kerber e Venus Williams con la prospettiva di incontrare Serena Willliams nell’atto conclusivo del torneo. La tedesca era avanti 3-2 nei precedenti ma l’ultima sfida tra queste due giocatrici risaliva addirittura a due stagioni fa, quando ad imporsi fu l’americana sul cemento canadese di Montrèal. A trionfare è stata la tedesca, data per favorita alla vigilia, che si è imposta con lo score di 6-4 6-4 in appena un’ora e 11 minuti.
E’ stato un match molto mediocre dal punto di vista dello spettacolo in cui ha sicuramente prevalso la tensione derivante dal palcoscenico del Campo Centrale. Probabilmente una finale tra sorelle (sarebbe stata la quarta ai Campionships) avrebbe avuto un maggiore appeal mediatico, tuttavia andrà comunque in scena l’interessante rivincita dell’atto finale degli Australian Open quando a sorpresa prevalse la teutonica, contro una Serena che vorrà sicuramente vendicare sia quella sconfitta che l’onta inflitta a Venus.
L’inizio della maggiore delle sorelle Williams è molto contratto con tre errori gratuiti che le costano subito il servizio in apertura, ma già nel game successivo due vincenti di diritto ripristinano l’equilibrio sull’1-1. I nervi continuano a farla da padrone e la tensione è così palpabile che le due contendenti si scambiano nuovamente un break approdando dunque sul 2-2 senza che nessuna abbia mai tenuto la battuta. La prima a riuscire in questa “impresa” è la teutonica che spezza definitivamente questo andamento schizofrenico e si invola addirittura sul 5-2, complici anche gli innumerevoli gratuiti di Venus ed un rendimento assolutamente insufficiente con il servizio come testimonia il 40% di resa con la prima palla. Proprio quando la situazione sembra ormai definita Kerber torna a concedere troppo permettendo alla statunitense di ricucire il ritardo fino al 5-4, tuttavia nel decimo gioco riesce alla fine ad aggiudicarsi un parziale inaugurale che ha visto entrambe risentire parecchio del’emozione di una semifinale a Wimbledon e la qualità dell’incontro non ne ha certamente giovato.
In avvio di seconda frazione il copione non cambia, Angelique scappa rapidamente sul 2-0 senza che la Williams possa opporre la minima resistenza nonostante la tedesca non abbia avuto bisogno di compiere prodezze per acquisire il vantaggio. Le speranze si affievoliscono sempre di più per la testa di serie numero 8, che oltre a non insidiare quasi mai l’avversaria in risposta si ritrova anche costretta ad annullare tre pericolosissime palle del doppio break sul 3-1 restando ancora aggrappata alla partita. L’andamento della sfida è ormai incanalato nei turni di battuta della teutonica, i games diventano più scarni e si giunge inesorabili sul 5-4 con la netta impressione di una cronaca caratterizzata da un finale già annunciato. L’unico interrogativo riguarda se Venus avrà la forza per uno scatto d’orgoglio in extremis, tuttavia i dubbi vengono diradati quando Kerber piazza il diritto vincente grazie al quale centra la sua prima finale a Wimbledon, la seconda a livello Slam.