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Sarà una piccola rivoluzione quella del circuito Challenger a partire dal 2019. Con l’introduzione del Transition Tour e la graduale eliminazione dei punti Atp assegnati dai tornei Itf dal 2020, il circuito Challenger diventerà di fatto il primo livello di tennis professionistico. Per questo motivo, l’Atp Board ha approvato alcune modifiche che partiranno dal 1° gennaio della prossima stagione.
Innanzitutto, i tornei Challenger verranno rinominati in base ai punti che verranno assegnati al vincitore similmente ai 250, 500 e Masters 1000 del circuito maggiore. La suddivisione turno per turno è ancora da stabilire definitivamente. Le nuove categorie saranno:
- Atp Challenger 125
- Atp Challenger 110
- Atp Challenger 95
- Atp Challenger 80
- Atp Challenger 70
Ogni torneo Challenger avrà durata di una settimana, da lunedì a domenica, con tabelloni a 48 giocatori e solo quattro nelle qualificazioni. Per il doppio, sedici coppie e senza qualificazioni. Ecco la suddivisione, nel dettaglio delle partite durante la settimana.Tra le novità approvate c’è l’hospitality obbligatoria. Per i giocatori di singolare dal sabato precedente sino alla notte del loro ultimo incontro, per quelli di doppio dalla domenica. Per quanto riguarda i giocatori al via nelle qualificazioni sarà garantita solo a chi accederà al main draw ‘retrodata’ a domenica. Ogni categoria di torneo Challenger avrà un montepremi prestabilito, un numero minimo di campi da gioco e di allenamento oltre ad un certo numero di figure tra referee e fisioterapisti. Non sarà possibile avvalersi di uno sponsor del mondo del betting, un piccolo modo per provare a debellare alcuni episodi sempre più frequenti nel circuito minore.
In questo schema sono sintetizzati i criteri minimi per ogni torneo Challenger.