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Il 20 Settembre 2017 l’urna dei sorteggi del World Group 2018 di Coppa Davis ha abbinato contro due nazionali come Giappone e Italia che non si affrontavano da ben 86 anni. Eh sì, proprio dal lontano 1932 in cui le due nazioni dovevano ancora affrontare la seconda guerra mondiale. Italia e Giappone si incrociaroni anche nel 1930, in entrambi i casi le sfide furono giocate in Italia, la prima a Genova e la seconda a Milano sulla terra battuta outdoor ed entrambe vinte per 3-2 dall’Italia. Questa volta si giocherà in Giappone perché, oltre che a farci tornare indietro nel tempo, il sorteggio ci ha anche portato all’ennesima trasferta. Il regolamento prevede infatti che sia un’estrazione a stabilire la sede di un incontro se le due nazionali non si sono mai affrontate dopo il 1970. Negli ultimi due sorteggi per stabilire la nazione ospitante, infatti, l’Italia era stata condannata alla trasferta con il Canada nel 2013 e con il Kazakistan nel 2015.
IL TENNIS NEGLI ANNI TRENTA – Il tennis era già molto seguito all’epoca portando agli organizzatori degli eventi dei notevoli incassi. Proprio per questo motivo i giocatori volevano che gli atleti volevano fosse riconosciuto del denaro per lo spettacolo che offrivano al pubblico pagante. Per evitare che giocatori di altre discipline richiedessero lo status di lavoratori il tennis fu espulso dai Giochi Olimpici di Amsterdam del 1928. In questo momento i tennisti si separarono tra dilettanti e professionisti con i primi che potevano giocare tutti i più grandi tornei senza essere pagati, mentre i secondi facevano parte di un tour di eventi ed esibizioni pagate. Negli anni Trenta tutti i giocatori dilettanti più forti passarono al professionismo dovendo però abbandonare la possibilità di giocare in Coppa Davis e a Wimbledon oltre che ad altri tornei importanti. Fu solo nel 1968 che nacque il tennis odierno: l’Era Open.
FORMAT DELLA COPPA DAVIS – Fino al 1945 la Coppa Davis era l’International Lawn Tennis Challenge e aveva un format molto diverso da quello attuale. Fino al 1969 la partecipazione era riservata ai giocatori dilettanti. Inoltre fino al 1972 venivano giocati due gruppi per il regolamento del “Challenge Round”. Il gruppo americano che nel 1931 fu diviso in Nord/Centro Americano e Sudamericano e il gruppo europeo che comprendeva anche nazionali non europee proprio come il Giappone e l’Australia. I vincitori dei due gruppi si affrontavano per conquistare l’accesso in finale nella sede dove si sarebbe giocata proprio la finale contro la nazionale campione in carica.
I GIOCATORI – Nel 1930 l’Italia si presentò con due giocatori, Uberto De Morpurgo e Giorgio De Stefani che giocò anche nel 1932 insieme a Giovanni Palmieri e a Emanuele Sertorio.
Uberto De Morpurgo ha giocato 79 match tra singolare e doppio in Coppa Davis vincendone 55, ha giocato per nove anni dal 1923 al 1933 saltando solo il 1932. Fu il primo italiano ad entrare tra i primi dieci giocatori del mondo spingendosi al numero 8 ed è l’unico italiano ad aver vinto una medaglia in singolare ai giochi olimpici. Infatti vinse il bronzo a Parigi 1924.
Giorgio De Stefani giocò 66 match tra singolare e doppio vincendone 44. Divenne numero 1 d’Italia nel 1933 dopo il ritiro di Uberto De Morpurgo e raggiunse la top 10 da numero 9 del mondo nel 1935. Divenne famoso per il suo evitare di giocare il rovescio spostando la racchetta da una mano all’altra in modo da giocare due dritti. Fu presidente della federazione Internazionale e della federazione Italiana tennis oltre che membro del Comitato Olimpico Internazionale in cui si batté per la riammissione del tennis alle Olimpiadi.
Giovanni Palmieri ha giocato in Coppa Davis solo nel 1932 essendo stato professionista negli anni precedenti. Ha vinto 5 match su 10 disputati tra singolare e doppio. Nel 1935 ha vinto il torneo di Montecarlo e ha giocato la finale agli Internazionali d’Italia dove aveva trionfato l’anno precedente.
Emanuele Sertorio ha giocato solo 6 match in Coppa Davis vincendo due incontri di doppio. Nel 1933 divenne il primo italiano a vincere gli Internazionali d’Italia, nati solo tre anni prima.