Tennis

Coppa Davis 2018, Fognini: “Niente da rimproverarmi. Nuovo format? Non mi piace”

Fabio Fognini e Corrado Barazzutti - foto Sportface

Dall’inviato a Genova

“Ho bisogno di un po’ più di tempo, a mente calda faccio fatica a descrivere il match ma non ho nulla da rimproverarmi“. Sono queste le prime parole di Fabio Fognini in conferenza stampa dopo la sconfitta contro Lucas Pouille che ha regalato la qualificazione alla Francia la qualificazione per le semifinali.  “Ho perso con un giocatore tra i primi 10 avendo tante opportunità, anche nel secondo che ho perso 6-1. Questo mi fa capire che a livello di tennis sono vicino. Magari in questi anni di carriera ho sprecato tante occasioni ma ora ho 31 anni: sono tranquillo e più maturo, se questo è il livello non mi spaventa affatto. Come sempre ci ho messo la faccia e non ho niente da rimproverarmi”.

Il numero 1 azzurro ha dimostrato più volte l’attaccamento alla maglia ed è per questo poco convinto dei possibili futuri cambiamenti nella competizione: “Sono contrario ma non sono io che lo scelgo. Quando sono venuti a chiedermi cosa ne pensavo a Morioka e nei 1000 americani ho detto la mia. Per me la Davis non è questione di soldi, quelli li guadagno con i tornei”.

Spesso a Fognini viene chiesto di ‘togliere le castagne sul fuoco’ in Davis, un ruolo che comunque “Piace ma certe volte ci si può bruciare. Questa volta non mi è riuscito così come in Kazakistan. Troppa fretta contro Pouille? Giocare tre giorni al meglio dei cinque set porta un po’ di fatica, nonostante ciò credo di aver disputato un buon match”.

Pouille è stato molto solido ma ha anche accelerato da fondo e trovato il punto con il servizio“, ha poi analizzato Corrado Barazzutti. “È molto complicato giocarci contro. La differenza sono gli errori di Fabio, la sua partita è stata con alti e bassi”.

A Genova, nel 2009 contro la Svizzera, erano presenti tre dei quattro giocatori attuali. “Credo ci debba essere un ricambio generazionale, ci auguriamo tutti che arrivino dei giovani per dare una mano a giocatori che hanno tenuto l’Italia tra le prime otto squadre del mondo. Ci sono giovani che hanno del potenziale, non ho la sfera per dire a che livello possono arrivare altrimenti sarei al Circo Togni. Poi non sappiamo come sarà la Davis in futuro, in cui potrebbero essere convocati giocatori in base alla classifica”.

SportFace