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Australian Open 2018: Federer infinito, ecco lo Slam numero 20

Roger Federer
Roger Federer - Foto Ray Giubilo

Roger Federer vince per la sesta volta in carriera l’Australian Open, battendo col punteggio finale di 6-2 6-7(5) 6-3 3-6 6-1, dopo poco più di tre ore di gioco. Per lo svizzero, si tratta del 20esimo Grand Slam in carriera, che lo conferma sempre più in vetta in questa classifica, con quattro titoli in più rispetto allo storico rivale, Rafael Nadal. Con una partita maiuscola, il 36enne di Basilea supera un grandissimo Marin Cilic, in grado di reagire dopo un rivedibile primo set. La completezza di repertorio, oltre all’esperienza, nel parziale decisivo, hanno fatto la differenza, per chiudere una finale che all’inizio del quinto set era diventata imprevedibile. Tutto questo, non fa altro che nobilitare ulteriormente la figura di Roger Federer, sempre più nella storia del tennis e dello sport tutto, contro un avversario che vale oramai la classifica che avrà da lunedì: il croato salirà infatti al numero 3 del ranking Atp, mentre lo svizzero si avvicina a quello che sarebbe uno storico ritorno in vetta alla classifica mondiale.

Prima di oggi erano 8 a 1 i precedenti in favore di Roger Federer, vincitore in 3 set dell’ultimo match, alle Atp Finals, ma anche nel match più prestigioso tra i due, la finale di Wimbledon dell 2017. L’unico ricordo felice di Cilic risaliva invece al 2014, con la secca vittoria in tre set a Flushing Meadows, nella semifinale che poi lo lanciò alla conquista del titolo. Federer arriva in finale dopo un cammino impeccabile, senza alcun set lasciato per strada, nonostante un gioco non straripante nella prima settimana. La testa di serie numero 6 ha perso invece quattro set prima di oggi, uno da Pospisil e Carreno-Busta, due invece da Nadal  Il salto di qualità è arrivato per entrambi ai quarti di finale, con il numero 2 del mondo che ha sconfitto Tomas Berdych, mentre Cilic è uscito vincitore dopo un match di elevata qualità ed intensità, in cui Nadal si è ritirato al quinto set.

Sotto il tetto chiuso della Rod Laver Arena, la finale di Marin Cilic comincia al servizio, e comincia come un vero incubo. Non entra la prima di servizio nel momento decisivo del primo game, e un Federer subito centratissimo sfrutta le chance in risposta per portarsi subito avanti di un break. Situazione agli antipodi per i due: Federer, alla 30esima finale Slam, comincia con un piglio perfetto ed un’attenzione incredibile, mentre Cilic è troppo rigido, falloso, è in balia di un avversario nettamente superiore. Col secondo break consecutivo subito, per Cilic si esauriscono tutte le speranze di poter fare partita pari nel primo set: Federer domina dalla riga di fondo e Cilic non può in alcun modo tenere il ritmo. Dopo 26 minuti si chiude dunque il primo parziale, per 6 giochi a 2 in favore del numero 2 del mondo.

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Si difende con molta più attenzione il croato nel secondo set. Il servizio comincia ad arrivare in suo soccorso nei momenti più difficili ed il set si fa imprevedibile ed equilibrato. Nel secondo game del set arrivano anche le prime palle break, ma Federer è glaciale al servizio e con quattro prime di servizio si porta sull’1-1. Anche il servizio salva Cilic, che soffre comunque molto di più rispetto al cinque volte campione a Melbourne: nel terzo, nel quinto e nel nono gioco Cilic tiene la battuta ai vantaggi, giocando un tennis di alto livello nel momento del bisogno. Federer continua invece con più agio sulla battuta, ma gli scambi più lunghi del secondo set ne rendono l’esito per nulla scontato. Diminuisce la profondità dei colpi di Federer, quel tanto che basta per permettere a Cilic di caricare con più potenza i colpi, dunque avere più chance per fare male all’avversario. Federer rischia moltissimo, invece, nel decimo gioco, quando con due doppi falli nel game manda Cilic a set point, salvo poi recuperare per impattare sul 5-5. Il set giunge dunque, giustamente al tie-break, unico modo per rompere un un equilibrio così netto. Parte benissimo Federer, avanti di un minibreak con un grandissimo rovescio, ma sarà proprio il rovescio del numero 6 del seeding a fare la differenza. Dopo una risposta vincente per riequilibrare le sorti, ne arriva un altro, incrociato, che manda Cilic al set point, prima di chiudere il tie-break per 7-5 e pareggiare il computo dei set.

All’inizio del terzo set, l’equilibrio si ristabilisce seguendo i servizi di entrambi, che concedono le briciole al giocatore alla risposta. Il terzo set è infatti quello dall’andamento più naturale, ma non per questo di basso livello. E’ competitivo Cilic negli scambi, ma le sorti del suo match, ancor di più che per Federer, dipendono dal rendimento della prima di servizio. Quest’ultima, infatti, lo abbandona nel sesto gioco, in cui Federer torna a dominare, strappando a 15 il servizio all’avversario. Il break è quello decisivo, che basta a Federer per rimanere avanti senza grosse difficoltà e chiudere il terzo set per 6-3

Il set di vantaggio riporta l’ago della bilancia dalla parte di Federer, mentre Cilic subisce un piccolo contraccolpo psicologico, che complica molto la sua partita: avanti 30-0 nel primo game, il 29enne croato sbaglia un dritto in campo aperto che cambia in maniera evidente le sorti del game. Federer torna sotto con grande lucidità, e dopo uno smash sbagliato da parte dell’avversario, si ritrova meritatamente avanti di un break anche nel quarto set. Quando Federer giunge a palla break anche nel terzo gioco, la contesa sembra finita, ma la grande reazione di Cilic sorprende anche Federer, e rimischia le carte in tavola. Il salvataggio in extremis ridà nuova linfa all’ex campione Us Open, che alza di nuovo l’asticella, mentre Federer commette qualche errore di troppo dal lato del rovescio. L’elvetico, a questo punto, sembra in difficoltà anche dal punto di vista fisico e il servizio, dall’81% di prime in campo del terzo parziale, cala drasticamente, mettendo Federer in una posizione scomodissima. Con tutti questi fattori a suo favore, Cilic diventa decisamente il primo protagonista in campo: a zero il croato trova il break nel sesto gioco e rimette in equilibrio il set, sul 3-3. Il quarto set, si decide dunque nei due game successivi, dall’esito ben differente. Nel settimo game Cilic riesce ad annullare una palla break, mentre Federer, sceso oramai al 37% di prime in campo, soccombe dopo un lunghissimo ottavo game, che porta Cilic prima avanti di un break, e poi ad aggiudicarsi il quarto parziale, per 6 giochi a 3.

Come lo scorso anno, è davvero al cardiopalma l’avvio del quinto parziale, con entrambi i giocatori che sentono enormemente la pressione. Federer parte al servizio e nonostante le difficoltà, riesce con alcune prodezze, ad annullare due chance di break per l’avversario e portare così a casa il primo game del quinto set. Il tennis con maggior tasso di rischio è quello di Cilic, che a differenza di Federer, nel game successivo, non riesce a risalire e si trova dunque sotto di un break, nel quinto e decisivo set. Acquisito il break, il 19 volte campione Slam riprende il controllo delle operazioni, creando moltissimi problemi tattici a Cilic: il back senza peso di rovescio, torna a far malissimo all’avversario, che affonda definitivamente dopo un altro break subito. Dopo 3 ore e 7 minuti gioco, Federer conquista così il suo storico 20esimo titolo del Grande Slam, battendo comunque un grandissimo Cilic, col punteggio finale di 6-2 6-7(5) 6-3 3-6 6-1.

 

Riscrive ancora una volta i record Federer, che equaglia anche Djokovic, a quota sei Australian Open in bacheca. Partita a tratti incostante per lo svizzero, che fisicamente ha mostrato qualche problema a livello fisico nel corso del quarto parziale. Cilic ha confermato il suo livello attuale, quello mostrato anche nella sfida contro Rafa Nadal, simile se non uguale rispetto a quello dello Us Open 2014. Federer, col successo, si avvicina in oltre alla posizione numero 1 del ranking, Nadal è ora distante solo 155 punti.

 

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