L’età comincia a farsi sentire, ma Clemente Russo non ha nessuna intenzione di smettere. E lo rivela in una bellissima intervista al quotidiano ‘Tuttosport’ : “A Rio affronterò pugli che hanno dieci anni meno di me. Loro picchiano duro, ma io ho più esperienza. Anche a Londra ero considerato un vecchietto ma poi sono salito sul podio“.
In Brasile, a Rio 2016, vivrà la sua quarta Olimpiade e ammette di trovare la forza nelle sue figlie: “Se non fosse per loro non so se mi sarei spinto fino a qui. Prima di Londra è nata Rosy, poi nel 2013 sono arrivate Jane e Janet. Da papà ora non combatto solo per orgoglio personale, ma anche perchè questo significa offrire più opportunità alle mie figlie…. Preferisco che non assistano dal vivo gli incontri. Gli ho detto: ‘no perchè poi mi addolcisco’. Sul ring non c’è spazio per la dolcezza, fuori invece per loro non è mai abbastanza“.
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Il boxer è nato a Marcianise e non ha mai lasciato la terra orginaria, la difficile Terra dei Fuochi: “Ricordo ancora quando si parlava del mio passaggio nei professionisi nella villa di Don King in Florida, nel 2009 la chance era concreta, ma sono convinto di aver fatto bene a puntare su una carriera olmpica. E Marcianise con la nuova palestra è ancora il centro della mia vita. Lo sport può fare tanto per questi posti“. Durante l’intervista rilasciata a Andrea Schiavon dice anche: “A volte la gente mi vede come un robot indistruttibile. io invece conosco bene i miei limiti e mi ricordo sempre che la boxe non è un’ingengneria, ma un’arte“. Il sacrificio più grande per mantenere il peso? “Ora sono 94 kg. Ho imparato a gestirmi, ma togliere la pizza dalla mia dieta è un supplizio. Qaundo posso me la concedo” . La sua vita una volta appesi i guantoni al chiodo? “Ne parlo spesso con mia moglie. Se fosse per me non avrei dubbi: un pezzo di terra e un piccolo allevamento di cavalli. Questo sarebbe il mio ideale di felicità“.