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Parma e Chievo Verona rischiano la Serie A. La sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale giudicherà il Parma e il suo tesserato Emanuele Calaiò il calciatore è accusato dalla Procura diretta da Giuseppe Pecoraro di tentato illecito (articolo 7 del codice di giustizia sportiva) per aver inviato dei messaggi sospetti ai giocatori dello Spezia alla vigilia dell’ultima giornata del campionato di Serie B, poi risultata decisiva ai fini della promozione del club ducale in Serie A. Alle 15, sempre in via Campania, finiranno invece a giudizio Chievo e Cesena insieme ai presidenti Luca Campedelli e Giorgio Lugaresi, oltre ad altri 18 dirigenti dei due club chiamati a rispondere per responsabilità diretta e oggettiva. La Procura federale accusa Campedelli e Lugaresi di aver sottoscritto le variazioni di tesseramento di alcuni calciatori indicando un corrispettivo superiore al reale e di aver contabilizzato nei bilanci plusvalenze fittizie.
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18.45 – Anche qui, come per il caso Parma, la sentenza del tribunale dovrebbe arrivare a fine settimana o al massimo all’inizio della settimana prossima. Sportface.it vi continuerà a tenere aggiornati in questa estate caldissima per il calcio italiano
18.35 – Al termine dell’udienza ha parlato l’avvocato del Chievo Marco De Luca: “Quando si ha torto si fanno sempre richieste pesanti per cercare di suggestionare il tribunale. Più la richiesta è pesante più è debole la proposta. Il loro deferimento è fragilissimo, contiene degli errori marchiani anche nei numeri. Sono abbastanza confidente sul fatto che gli errori commessi in fase procedurale vengano sanzionati duramente. C’è un precedente che impone la procura di sentire gli incolpati e la procura nonostante sue richieste si è rifiutato di farlo. Nel merito il deferimento è infondato. Credo che questa improcedibilità sarà sicuramente la prima scelta di questo Tribunale. Il Presidente Campedelli dispiaciuto perché ha sempre seguito alla lettera le regole, questo deferimento è inutilmente punitivo”
18.15 – Il presidente del Crotone Gianni Vrenna ha commentato la richiesta della procura che, se confermata, riporterebbe il Crotone in Serie A: “La speranza è che questi punti vengano confermati in tutti i gradi di giudizio. Siamo fiduciosi, la salvezza già ce la meritavamo sul campo. È risaputo ormai da tutti che siamo una società trasparente con i bilanci a posto”.
18.07 – Per la precisione, sia per il Chievo che per il Cesena la procura ha chiesto 5 punti di penalizzazione per ognuno dei bilanci sotto accusa (2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017). La sentenza del Tribunale federale nazionale dovrebbe arrivare entro fine settimana o al più tardi all’inizio della prossima
18.03 – LA RICHIESTA DELLA PROCURA FIGC NEI CONFRONTI DEL CHIEVO
18.02 – La richiesta della Procura FIGC è di trentasei mesi di inibizione per il presidente del Chievo Luca Campedelli
18.00 – Stessa richiesta anche per il Cesena, 15 punti di penalizzazione da scontare nel campionato di Serie B 2017/2018
17.50 – La procura Figc chiede 15 punti di penalizzazione al Chievo sulla stagione sportiva 2017/2018 che, se fosse accolta dal Tribunale federale nazionale, porterebbe i clivensi in Serie B visto che hanno chiuso il campionato scorso con cinque punti di vantaggio sulla terzultima in classifica, ovvero il Crotone
17.15 – L’udienza, dopo la lettura delle carte, riprende
16.55 – Anche l’Entella è stato ammesso come parte interessata al processo
16:50 – Il Crotone è stato ammesso come parte interessata al processo
16:45 – Quindici minuti di pausa per leggere le carte
16:25 – Con quasi un’ora e mezzo di ritardo è cominciata l’udienza del Tribunale federale nazionale di Chievo e Cesena
16:15 – Nel frattempo è finita l’udienza per il ricorso del Novara per un’eventuale ripescaggio in Serie B. A breve quindi dovrebbe cominciare il processo riguardante Chievo e Cesena
16.00 – Prosegue l’attesa, i rappresentanti dei club sono all’ingresso degli uffici di via Campania
15.45 – Il processo per Chievo e Cesena non è ancora cominciato
15.25 – Per il Cesena arrivati i legali. Ricordiamo che il club romagnolo nella giornata di ieri è fallito e ripartirà dai dilettanti
15.10 – Arrivato anche il presidente del Chievo Luca Campedelli
15.05 – Il processo non è ancora cominciato. Processo, che a differenza di quello del Parma, sarà a porte chiuse visto che si tratta di presunto illecito amministrativo
14.45 – Arrivata la dirigenza del Crotone con il presidente Gianni Vrenna, il direttore sportivo Giuseppe Ursino e i legali. Il club calabrese è interessato perché in caso di retrocessione del Chievo sarebbero loro i prescelti per il ripescaggio
14.15 – Alle 15 comincerà il processo che riguarderà Chievo e Cesena
13.35 – “Aspettiamo la sentenza del Tribunale alla fine di questa settimana o all’inizio della prossima”. Queste le parole dell’avvocato difensore del Parma Eduardo Chiacchio all’uscita degli uffici in via Campania
13.23 – Finisce qui il dibattimento
13.20 – L’avvocato di Emanuele Calaiò: “Le parole di Terzi sono chiare: Calaiò si lamentava sempre con i compagni per non essere ‘picchiato’ in allenamento. Ogni caso si deve contestualizzare, non è una equazione matematica o algebrica”
12.58 – Prende la parola Luca Carra, amministratore delegato del Parma: “La società è nata tre anni fa sotto dei punti cardine: lealtà e correttezza. Noi sensibilizziamo i nostri tesserati su quello che deve essere il comportamento dentro e fuori dal campo. Non vogliamo che venga offuscata la nostra magnifica impresa sportiva: tutto quello che abbiamo conquistato lo abbiamo fatto sul campo”
12.53 – Chiacchio ha poi ricordato alcuni precedenti legati al processo “Dirty Soccer”, una questione “molto più grave: Paganese e Poggibonsi hanno ricevuto un solo punto di penalizzazione per il comportamento dei rispettivi dirigenti – ha ricordato Chiacchio – Come si fa a chiedere due o addirittura sei punti per il Parma? Non è una società come Paganese o Poggibonsi? Anzi ha un merito in più, arriva dalla Serie D. E poi la procura non considera un altro aspetto: pur con due punti di penalizzazione nell’ultima Serie B, il Parma avrebbe comunque il diritto di giocare i playoff. La richiesta della procura federale è incomprensibile, sono esterrefatto”
12.50 – “Come è possibile chiedere due punti di penalizzazione afflittivi in una vicenda come questa? Come fa ad esistere la responsabilità oggettiva per la società Parma? Qual è il potere di controllo di una società sugli sms? E’ incomprensibile la richiesta della Procura federale, sono esterrefatto”. Questa l’arringa difensiva dell’avvocato Eduardo Chiacchio che difende gli interessi del Parma
12.40 – L‘ARTICOLO COMPLETO SULLE PAROLE DI CALAIO
12.25 – Lo sfogo di Calaiò: “Non vi nego che ho passato una estate di inferno, non sono mai stato coinvolto in niente e non mi aspettavo di arrivare a questa situazione per dei messaggi innocui, stupidi e scherzosi che non avevano un secondo fine. Non ho mai pensato minimamente di alleggerire l’andamento della partita e dei miei compagni di squadra. Ogni giorno ho visto le foto sui giornali come se fossi un criminale, ho dovuto giustificarmi con i miei figli anche piangendo. E’ veramente brutto, bruttissimo, non lo auguro a nessuno. Io ho 36 anni, sono quasi alla fine della mia carriera, ho fatto 20 anni di calcio e ho girato grandissime piazze: Napoli, Genova, Siena, Catania, Spezia, Parma. In tutte le piazze ho lasciato il segno, non solo a livello tecnico ma fuori dal campo. Io sono sempre uscito pulito, queste cose non le faccio. Sono una persona corretta, i sette campionati che ho vinto sul campo e con la mia correttezza. Tutti i miei compagni sanno che persona sono e mi dispiace che non ci siano De Col, Terzi, Micheli: speravo che loro ci fossero perché avrebbero confermato questo fatto qui. Mi sono sempre comportato lealmente, sono stato un esempio per i giovani. Vorrei finire la mia carriera come l’ho iniziata: dando tutto me stesso, non vorrei finire la carriera macchiata da queste situazioni che non appartengono al mio mondo. Faccio fatica anche a parlare perché sono amareggiato e non pensavo di arrivare a questo punto”.
12.15 – Le parole dell’avvocato di Emanuele Calaiò: “Procura Figc ha esagerato, richiesta spropositata. Se il comportamento di Calaiò corrisponde ad un illecito sportivo ce ne andiamo tutti al mare perché tutte le partite del calcio italiano sono illecite. Se la sua condotta e i suoi messaggi rappresentano illecito sportivo tutte le partite del calcio italiano e mondiale sono illecite. La procura avrebbe dovuto chiedere scusa a Calaiò per una richiesta di accusa infamante e assurda”
12:13 – LA RICHIESTA COMPLETA DELLA PROCURA FIGC
12.05 – Ecco le parole del procuratore federale aggiunto Tornatore: “Riteniamo che la sanzione debba essere applicata alla stagione appena conclusa per essere afflittiva. Se invece questo tribunale ritiene che la sanzione debba venire applicata al prossimo campionato di Serie A, questa procura chiede di poter rimodulare la richiesta per renderla afflittiva nei confronti del Parma e dunque chiede sei punti di penalizzazione”.
12.01 – Pesante richiesta sanzionatoria avanzata dalla procura per Emanuele Calaiò: quattro anni di squalifica e 50 mila euro di multa
12.00 – Il procuratore federale aggiunto Gioacchino Tornatore chiede due punti di penalizzazione per il Parma da scontare nel campionato di Serie B 2017/2018 (in questo caso perderebbe la promozione in Serie A) o in alternativa sei punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato di Serie A 2018/2019.
11.43 – La richiesta del Palermo è stata accolta, al contrario di quella del Venezia che è stata dichiarata inammissibile
11:29 – Palermo e Venezia chiedono di essere ammesse come parte interessata al processo, il Tribunale federale si riserva di decidere in Camera di Consiglio
11:20 – È appena cominciato negli uffici di via Campania, a Roma, il procedimento sportivo davanti al Tribunale federale nazionale sui fatti legati a Spezia-Parma, ultima giornata dello scorso campionato di Serie B. La procura federale ha deferito l’attaccante del club ducale Emanuele Calaiò, difeso dall’avvocato Paolo Rodella, per la presunta violazione dell’articolo 7 del codice di giustizia sportiva (tentato illecito), in relazione ai messaggi inviati al calciatore dello Spezia ed ex compagno di squadra Filippo De Col quattro giorni prima dell’incontro del 19 maggio scorso. Il Parma, difeso dal legale Edoardo Chiacchio, deve invece rispondere per responsabilità oggettiva: la procura avanzerà oggi le proprie richieste sanzionatorie, la società emiliana rischia anche di perdere la promozione in Serie A.