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“Io ero convinto che arrivavamo a 39 medaglie: la convinzione nasceva dalla forza di questa squadra. Abbiamo reso felice un paese: share strepitosi, di questo siamo molto orgogliosi. Lo abbiamo fatto per tutti gli italiani, la responsabilità era grande: questa squadra è molto competente, che ha rischiato di essere una merce rara nel nostro paese. Lo abbiamo fatto per il Coni, per garantirgli un futuro che io mi auguro che debba essere centrale nella vita istituzionale del paese”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, tracciando un bilancio dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, conclusi con 40 medaglie (10 ori, 10 argenti e 20 bronzi) che hanno riscritto la storia italiana. “Per la prima volta nella storia – ha proseguito il capo dello sport italiano in conferenza stampa a Casa Italia – l’Italia ha vinto almeno una medaglia in ognuno dei giorni di gara, un record che nessuno potrà battere ma solo eguagliare. E’ un’Italia multietnica e un’Italia super integrata, per la prima volta abbiamo portato atleti da tutte le 21 regioni e province autonome d’Italia e atleti nati da tutti i cinque continenti”.
“Sono sedici le regioni che sono andate a medaglia. La Lombardia è la regione più titolata con 16 seguita dal Veneto. Le due regioni che stanno entrando nel clima olimpico anche se invernale. La città più medagliata è Roma con 6 seguita da Napoli con 4 – ha analizzato Malagò – . La credibilità dello sport italiano, al di là delle vittorie, è ai massimi livelli”. Un pensiero anche a Bruno Rosetti, atleta del canottaggio che è risultato positivo al Covid proprio il giorno della finale: “Lo abbraccio perché, per un assurdo caso della vita, non è potuto salire in barca il giorno della finale a causa della positività al Covid. E’ ancora positivo in una stanza di pochi metri quadri. Rappresenta la difficoltà di questi Giochi”. Ma svolgere le Olimpiadi è stata “una scommessa clamorosamente vinta dal Cio, dal Comitato organizzatore e dal governo giapponese. Ho sempre detto che le Olimpiadi avrebbero salvato le Olimpiadi”.
La delegazione verrà ricevuta al Quirinale del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 23 settembre prossimo per la cerimonia della riconsegna del tricolore. E poi un tuffo su Parigi, tra tre anni: “Parigi 2024 è tra meno di tre anni: bisogna prepararsi, giocare d’anticipo. Non è impossibile ripetere questo risultato, però dobbiamo occuparci di sport, solo di sport. Non possiamo più disperdere energie come abbiamo fatto in quest’ultimo anno e mezzo”.
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