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TUTTO QUEL CHE C’E’ DA SAPERE SUL MONDIALE DI ST. MORITZ
Il mondiale di sci alpino di St. Moritz è alle porte anche per il settore femminile: dal 6 al 20 febbraio infatti vedremo le ragazze cimentarsi sulla pista Corviglia di Sankt Moritz alla diciasettesima edizione dei mondiali di sci alpino con cadenza biennale. Per quanto riguarda il settore femminile si apriranno le danze con il superg il giorno 7, la combinata alpina il 10 seguita poi dalla discesa libera il giorno 12, il gigante il 16 e lo slalom il 18. Vediamo un po’ quali possono essere le favorite gara per gara di questo mondiale.
Per quanto riguarda le discipline veloci, soprattutto in discesa libera, quest’anno si è assistito a un assoluto dominio di un’atleta: Ilka Stuhec. La slovena, in assenza di Tina Maze, ha preso in mano le redini di una squadra slovena considerata ormai dai più quasi “spacciata” in termini di risultati, visto l’abbandono della campionessa di Maribor, e ha sorpreso tutti vincendo ben 6 gare di cui 3 discese libere (le due di Lake Louise e Val d’Isère). Tra l’altro, l’aspetto che ha sorpreso più di tutti è stata la sua incredibile capacità di far velocità: sarà la mamma ski-man, sarà la responsabilità di mantenere alto l’onore sloveno, ma Ilka ha dimostrato quello che nessuno si sarebbe mai aspettato visto i risultati finora ottenuti: di essere una campionessa a tutto tondo. E’ infatti riuscita a vincere sia a Lake Louise, l’”autostrada” per eccellenza della Coppa del Mondo, sia a Val d’Isere, il cui tratto centrale ha bisogno di determinate doti tecniche per essere superato al meglio. La Corviglia può essere sicuramente una pista in cui le sue doti di scorrevolezza vengono esaltate: il lungo piano iniziale, il tracciato ampio e i grandi curvoni in cui bisogna sempre stare sullo sci sono tutti elementi che combaciano con la grande centralità e sicurezza che ostenta Ilka in questa stagione. Sicuramente sarà un’atleta da battere in discesa, ha ottime possibilità di medaglia in superG e se ripete l’ottima interpretazione dello slalom che abbiamo visto in Val d’Isère potrà pure mettersi al collo una medaglia in combinata. Fondamentalmente lei è pericolosa in 3 discipline.
Senza il minimo dubbio la grande favorita di tutta la rassegna è però Lara Gut: aggressività, centralità e grande sete di vittoria. Tre ingredienti fondamentali per trionfare ad un mondiale e di cui la bella ticinese è provvista. La pista la conosce a mena dito, qui ci è cresciuta, qui ha fatto le sue prime gare, qui ha centrato il suo primo podio e pure la sua prima vittoria, nella lontana stagione 2008/2009, a soli 17 anni. L’anno scorso arrivò seconda in superG e terza in gigante (anche se su una pista diversa). Può fare medaglia in 4 discipline (discesa, superG, gigante e combinata), visti i risultati stagionali e sicuramente la presenza di tifo amico sarà un aiuto ulteriore spinta per questa talentuosa sciatrice.
Sempre in tema discipline veloci è impossibile non considerare tra le papabili per un titolo l’atleta che ha vinto più gare di Coppa del Mondo nella storia dello sci alpino: l’americana Lindsey Vonn. Lindsey è tornata da un infortunio abbastanza serio all’omero e dopo 2 gare è già riuscita a centrare la vittoria nella discesa libera di Garmisch, davanti all’incredulità dei più. Una campionessa di grande caratura che su una pista senza troppi trabocchetti e su cui ha vinto già la bellezza di cinque volte (anche se solo una in discesa) potrà dire la sua, considerando anche il fatto che Lindsey nelle grandi occasioni sempre è presente. Su questa pista sicuramente in discesa sarà tra le più competitive, visto l’enorme piano iniziale, anche se tutto dipenderà molto dai risultati delle prove, se riuscirà ad ottenere quella sicurezza nella sciata necessaria per continuare ad inanellare vittorie come ha fatto finora. Il principale fantasma di Linsdey non sarà la pista, ma la sua stessa mente: tutto dipenderà dalle sensazioni che riuscirà ad avere dopo le prove cronometrate.
Per nostra fortuna, in questo mondiale anche l’Italia ha un’importantissima carta da giocare di nome Sofia Goggia. Un’atleta realmente polivalente che è sbocciata in maniera spettacolare in questa stagione, dopo aver trovato gli appoggi giusti sugli sci e una bella salute. Sofia ha la capacità di caricare sempre lo sci e fare gran velocità in curva. La discesa è sicuramente la disciplina dove può fare meglio. Ovviamente anche superG e gigante sono discipline in cui può puntare alla medaglia, ma deve limitare gli errori, perché i suoi 7 DNF in stagione sono comunque un campanello d’allarme. E’ assieme a Verena Stuffer forse l’unica italiana veramente brava a far correre lo sci sul piano e su una pista come questa è veramente necessario.
Tra le altre atlete che forse possono dire la loro potremmo citare anche la nostra Verena Stuffer, che non solo si trova in un buon stato di forma, ma che ha centrato 3 tra i migliori risultati in carriera proprio su questa pista e che col suo “piedino magico” potrebbe veramente fare l’exploit della carriera, ancora priva di podi. Glielo auguriamo veramente di cuore. Tina Weirather è un’altra atleta da tenere d’occhio: l’atleta più morbida e aggraziata del Circo Bianco, ha una leggerezza e una capacità di non incidere mai con lo spigolo che nessuna possiede tra le atlete di punta. Potrebbe tranquillamente vincere una medaglia sia in superG che in discesa. Tutto però dipende da come si sveglierà la mattina della gara: infatti, forse la sua più grande debolezza è proprio una certa incostanza di risultati. Sempre in tema discipline veloci, le svizzere in generale potrebbero agguantare più di uno storico podio: la veterana Fabienne Suter (l’anno scorso seconda qui) e la giovane Corinne Suter hanno ben figurato in questa stagione e spinte dal pubblico amico possono tranquillamente annoverarsi tra le principali pretendenti alla medaglia.
La combinata sarà un po’ l’emblema della stagione stessa: Gut, Stuhec, Shiffrin e Goggia saranno coloro che lotteranno per il podio, a cui potranno aggiungersi altre atlete capaci di ottenere ottimi risultati in entrambe le discipline, come Michelle Gisin o la nostra Federica Brignone, molto migliorata in discesa in questa stagione. Anche qui la gara è apertissima: che vinca la migliore!
Le discipline tecniche sono invece dominate da un’altra atleta che è apparsa in quelle veloci solo in maniera puntuale: l’attuale leader della classifica generale Mikaela Shiffrin. In slalom è apparsa imbattibile nella maggior parte delle gare (ma non in tutte, vedi Flachau), mentre in gigante con le due vittorie di Semmering si è portata in seconda posizione della classifica di specialità, dietro solo alla talentuosissima francese Tessa Worley. In gigante, sono sicuramente entrambe tra le favorite: l’americana ha dimostrato di essere capace di arrivare sul podio sia su piste tecniche che “sul facile”, stesso discorso per la francese la quale ha dalla sua parte la grande dote della costanza (ha portato a termine tutti e 7 i giganti in cui ha vinto 3 volte, 3 volte seconda e un sesto posto nell’opening di Soelden). Un ruolino di marcia eccellente che la pone tra le atlete da battere. Per conformazione della pista, sicuramente Tina Weirather, di cui già abbiamo già elogiato le qualità poco fa, può essere tra le favorite perché in questa pista quello che bisogna fare è spingere ed essere veloci dalla prima all’ultima curva senza strafare né incidere troppo sullo spigolo e l’atleta del Liechtenstein lo sa fare benissimo. Per la stessa ragione anche la tedesca Viktoria Rebensburg va presa in considerazione per la medaglia d’oro, anche se quest’anno non ha ancora raggiunto lo stato di forma della scorsa stagione.
E poi ci sono le italiane: inutile negare che da questa disciplina ci aspettiamo una medaglia. Tutte e quattro le convocate possono farcela, forse solo Manuela Moelgg, atleta tecnica e amante del ghiaccio e delle pendenze, potrebbe essere un po’ sfavorita da questo pendio, ma come nel caso del superG molto dipenderà dalla tracciatura delle due manche. Federica Brignone arriva galvanizzata dalla vittoria di Kronplatz mentre Sofia Goggia dai due podi di Cortina ed entrambe possono puntare alla medaglia. Anche la sciata delicata, seppur più tecnica, di Marta Bassino potrebbe risultare efficace il giorno della gara. Ma molte sono le variabili in gioco: clima, stato della neve, pettorale, stato fisico dell’atleta, tracciatura. Insomma, fino al giorno stesso sarà difficile fare pronostici sui risultati delle nostre.
Purtroppo per i nostri colori, in slalom il pronostico sarà più facile. Sarà praticamente impossibile puntare una medaglia. Sia chiaro, le tre top-ten di Chiara Costazza e la grinta di Irene Curtoni possono darci una bella speranza ma le rivali sono molto agguerrite. Mikaela Shiffrin, la dominatrice della stagione, è sicuramente in pole position per l’oro anche se negli ultimi due slalom (Zagabria e Flachau) ha lasciato intravedere qualche segno di debolezza, finora visto molto raramente, riaprendo così i giochi proprio in vista del mondiale. Sarà in grado di tornare ad essere la dominatrice assoluta come ad inizio stagione? Non lo sappiamo, ma intanto la slovacca Veronika Velez Zuzulova, maestra in far correre lo sci sul piano, potrebbe trarre molto vantaggio da questo pendio mentre Wendy Holdener, aiutata dal tifo amico, potrebbe centrare la prima medaglia mondiale della sua carriera, visti anche i 6 podi stagionali, su piste molto diverse tra l’altro.
In sostanza, la situazione in slalom femminile è apertissima: Frida Hansdotter è tornata in forma e ha vinto l’ultimo slalom a Flachau, la slovacca Petra Vlhova è sempre pericolosa (anche se sciatrice piuttosto tecnica), la norvegese Nina Loeseth viene da un podio e la ceca Sarka Strachova è risaputa atleta da grandi eventi, viste le tre medaglie mondiali e olimpiche fin qui ottenute. Sarà molto probabilmente una delle gare più entusiasmanti dove il risultato sarà più incerto e molto probabilmente al filo dei centesimi. Che vinca la migliore!