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TUTTO QUEL CHE C’E’ DA SAPERE SUL MONDIALE DI ST. MORITZ
Il mondiale di sci alpino di St. Moritz è alle porte: dal 6 al 19 febbraio infatti vedremo cimentarsi i più forti sciatori al mondo alla diciasettesima edizione dei Mondiali di sci alpino con cadenza biennale. Per quanto riguarda il settore maschile si apriranno le danze con il superG il giorno 8, seguito poi dalla discesa libera il giorno 11, la combinata alpina il 13, il gigante il 17 e lo slalom il 19. Tutte queste gare si terranno sul pendio chiamato “Munt de San Murezzan”, ma su un tracciato leggermente più a sinistra di quello femminile, con contenuti tecnici un po’ superiori rispetto alla pista femminile. Vediamo un po’ quali possono essere i favoriti gara per gara di questo mondiale.
In discesa libera, in contumacia di Aksel Lund Svindal, non abbiamo assistito in questa stagione al dominio assoluto di un atleta, basti pensare che il pettorale rosso attualmente è indossato dal nostro Peter Fill, che non ha vinto neanche una discesa delle cinque disputate. Quindi la partita è apertissima: tre nomi sono sicuramente papabili per una vittoria. In primis, va citato lo svizzero Beat Feuz. Atleta di casa, si è sempre trovato a suo agio su questo pendio, basti pensare alla vittoria nello scorso marzo sulla stessa pista sia in discesa che in superG. E’ un atleta completo, scorrevole ma anche bravo a tirare le curve e un tracciato ondulato e amplio come quello di St. Moritz sicuramente esalterà le sue capacità sciistiche. Va notato anche il suo ottimo stato di forma: avrebbe stravinto Kitzbuehel se non fosse uscito alla penultima curva, mentre a Garmisch è arrivato quinto e terzo nelle due discese. Niente male.
Altro atleta che potrebbe dire la sua è il nostro Peter Fill: la morbidezza della sua azione e la sua grande esperienza potrebbero essere fondamentali in un tracciato come questo, che tante gioie gli ha portato l’anno passato (vittoria della prima coppetta di specialità di discesa nella storia dello sci alpino italiano). Di seguito, va sicuramente citato pure Kjetil Jansrud: il norvegese è sempre pericoloso quando c’è da far andare lo sci ed è attualmente secondo in classifica di specialità, anche se i suoi ultimi successi sono stati tutti su piste piuttosto tecniche. Questo atleta è comunque il principale favorito in superG, visti i 3 successi stagionali su 4 gare.
Per quanto riguarda il superG però il discorso è più complesso: molto dipenderà dalla tracciatura che si farà su questa pista, generalmente più predisposta a superG ampli, più vicini a una discesa libera che a un “gigantone” (come invece accadde ai mondiali di Schladming 2013). In ogni caso, l’Italia può contare su un Dominik Paris in buon spolvero nella disciplina (sempre in top-8 nei 4 super-g disputati e con due podi) dove lui stesso ha ammesso qualche settimana fa, di sentirsi meglio che in discesa (poi vinse Kitzbuehel, ma comunque ci fidiamo di lui). Anche Peter Fill può tranquillamente dire la sua nella disciplina mentre gli austriaci possono affidarsi al duo Matthias Mayer – Max Franz, capaci entrambi di centrare una vittoria in questa stagione, o sul veterano Hannes Reichelt, anche se quest’ultimo è sciatore decisamente più tecnico degli altri due. Ultimo atleta da tenere sotto controllo è sicuramente il norvegese Aleksander Aamodt Kilde, che ormai da due stagioni primeggia nella disciplina. Tra l’altro il giovane vichingo è arrivato secondo l’anno scorso sulla stessa pista. Quindi anche lui rientra tra i possibili medagliati.
Nelle discipline tecniche, invece, il protagonista assoluto è stato Marcel Hirscher: con i suoi 1275 punti ottenuti finora soprattutto in slalom e gigante, è senza dubbio l’atleta da battere. Ma in ogni disciplina si è dovuto scontrare con un rivale estremamente in forma. In gigante, il francese Alexis Pinturault gli ha dato un bel filo da torcere durante tutta la stagione, portandosi a casa ben 3 vittorie, contro le 2 sole di Hirscher. Questa stessa lotta sarà alla base anche della combinata dove, in base alla prestazione dei discesisti in slalom, si potrà definire il podio. La gara è apertissima anche se la medaglia più importante molto probabilmente se la giocheranno i due atleti qui sopra citati, ma c’è spazio per inserirsi, è una disciplina molto aleatoria (basti pensare alla vittoria di Niels Hintermann, un carneade totale, a Wengen).
Tornando al gigante, forse questa è la disciplina dove gli atleti più tecnici saranno più penalizzati dalla pista piuttosto piatta e priva di pendenze spaventose. Durante la stagione abbiamo comunque potuto notare che ai vertici troviamo più o meno le stesse persone: i francesi, con Alexis Pinturault e Mathieu Faivre possono ambire tranquillamente a un podio. Poi atleti come Philip Schroeghofer, Stefan Luitz o lo stesso Henrik Kristoffersen potranno tranquillamente dire la loro. D’altro canto, l’ottima prestazione dell’anno passato di Florian Eisath (era secondo dopo la prima manche) potrebbe farci sognare una medaglia in una disciplina dove, da un paio d’anni, stiamo arrancando.
In slalom invece la situazione è fondamentalmente basata sulla dialettica Hirscher-Kristoffersen, dove il prima continua ad inanellare secondi posti ma rimane primo in graduatoria grazie alle uscite del norvegese (senza considerare la sua assenza a Levi per motivi di sponsor). Va però osservata una cosa: l’austriaco si trova particolarmente a suo agio in piste difficili, mosse e con tante gobbe dove la sua centralità d’azione gli permette caricare e deformare lo sci a suo piacimento, cosa che non riesce praticamente a nessun altro (si noti lo slalom Kitzbuehel). In questo tracciato invece, non avrà nessun tipo di vantaggio: anche se molto dipenderà dalla tracciatura, la pista non presenta difficoltà rilevanti. Di conseguenza sarà chi “butterà più giù le punte” colui che si porterà a casa la medaglia d’oro. Hirscher e Kristoffersen ovviamente sono in pole position, ma abbiamo visto come il nostro Manfred Moelgg sia in forma e capace di farlo tranquillamente (come a Zagabria). Ottimi interpreti di piste come questa sono anche gli svedesi: Andre Myhrer e Matthias Hargin con le loro sciate soavi con una minima incisione di spigolo possono veramente puntare in alto. Tra l’altro lo stesso Myhrer vinse lo slalom l’anno scorso su questa pista. Tuttavia, va sottolineato che anche atleti come Alexandre Khoroshilov, Marco Schwarz o Manuel Feller, se riescono a concludere entrambe le manches senza errori, possono tranquillamente ambire ad una medaglia. In sostanza, anche in questa disciplina, su questa pista, la lotta al podio è aperta: che vinca il migliore.