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Cala il sipario sulla prima parte di stagione ed ora è tempo di vacanze estive. Il Gran Premio d’Ungheria manda il Mondiale 2018 della Formula 1 in ferie per tre lunghe settimane dove team e piloti potranno riposarsi e godersi al meglio il relax estivo del mese di agosto. Un arrivederci firmato Lewis Hamilton-Sebastian Vettel, ancora loro, sempre loro, a firmare la cartolina del duello confermato nonostante tutto e tutti. Lewis ha vinto, un’altra volta, affermandosi leader del campionato dopo il successo a sorpresa in Germania mentre Seb, con grande caparbietà, è andato a prendersi quella seconda posizione che limita i danni regalando ai tifosi della Rossa un agosto un po’ meno pensieroso.
Il GP dell’Hungaroring ha offerto poco, quasi nulla, nei primi 65 giri dettati dalla gestione gomme, dalla strategia pit-stop e da una grande attenzione ai dettagli. Poi il far-west con un Valtteri Bottas da censurare per degli “interventi a gamba tesa” (così si direbbe nel calcio) su Vettel e Ricciardo. Il difensore della scuderia Mercedes ha provato il tutto per tutto stando alle spalle di Hamilton al via per poi, giro dopo giro, coltivare la speranza di concludere la gara sul secondo gradino del podio. Messo sotto pressione, però, va in grossa difficoltà ed in soli 5 giri scivola dalla seconda posizione alla quinta. Andiamo ad analizzare le singole prestazioni con le dichiarazioni dei protagonisti nella giornata di domenica 29 luglio vissuta a Mogyorod, nei pressi di Budapest.
HAMILTON IN CARROZZA – Quinta vittoria all’Hungaroring, 67 in carriera con tanto di 77 pole position. I numeri sono spaventosi per un pilota capace di chiudere questa gara registrando addirittura 17 secondi di vantaggio su Vettel. Un ampio margine gestito con estrema tranquillità, forte della pole da applausi strappata nel sabato piovoso di qualifica. Finalmente la Mercedes ha convinto in pieno, soprattutto nella gestione delle gomme rivelatasi fino ad ora critica. Una gara lineare, senza strappi, imponendo un ritmo nettamente superiore a quello del compagno Bottas nei primi giri. C’è poco da dire nella prestazione di Hamilton che per tanto tempo non è nemmeno stato inquadrato dalla regia internazionale. Come detto in precedenza la magia è stata fatta in qualifica e con grande cinismo Lewis ha vinto le ultime due gare che sulla carta dovevano esser a favore della Ferrari: “Considero questi punti di vantaggio come un bel bonus. Essere al comando è un sogno anche se dobbiamo ancora recuperare prestazione sulla Ferrari. Bottas ha svolto un grande lavoro tenendosi dietro Vettel per tutti quei giri nonostante le gomme usurate“. Sono 24 i punti di vantaggio di Hamilton che ora potrà godersi le vacanze estive da assoluto leader nella speranza di confermare questa forza, costanza e tenacia anche nella seconda parte: “Considerati i ribaltamenti di classifica che abbiamo avuto quest’anno può ancora succedere di tutto e dobbiamo mantenere lo spirito e l’energia che abbiamo raggiunto come squadra. La pausa mi servirà a recuperare le energie per affrontare la seconda parte di stagione che è sempre quella dove dobbiamo dare il meglio“. C’è solo una piccola statistica che può “spaventare” il pilota britannico. È dal 2005 che chi vince il GP d’Ungheria, al termine della stagione, non riesce a laurearsi campione del mondo. L’ultimo a conquistare il titolo iridato, con tanto di vittoria all’Hungaroring, fu Michael Schumacher su Ferrari nel 2004. E chissà che Lewis, l’uomo dei record, non voglia abbattere anche questa scomoda statistica.
VETTEL E FERRARI, POTEVA ANDAR PEGGIO – Poteva andar decisamente peggio se si pensa a quegli attimi terribili vissuti al 65° giro quando l’ala di Bottas è entrata in collisione con la gomma posteriore sinistra della monoposto numero 5. Vettel è stato costretto all’inseguimento, dalla quarta casella di partenza al secondo gradino del podio: tutto sommato un risultato positivo. Alla partenza è stato molto aggressivo, soprattutto in approccio di curva 2 quando, portandosi all’esterno, è riuscito a sfilare alla destra di Raikkonen per poi portarsi dietro a Bottas. Una lunga gara, iniziata con le gomme soft con grande attenzione a tutte le mosse degli avversari, costretti al pit-stop anticipato per via della scelta ricaduta sulle ultrasoft. Alla sosta, però, gli uomini Ferrari hanno avuto un problema con il fissaggio di una gomma e proprio in quel frangente Seb ha perso dei secondi importanti per star davanti a Bottas al rientro in pista. Poi la manovra forzata, sorpasso all’esterno in curva 2 con il contatto che avrebbe potuto portare alla foratura della gomma: “Sono cose che succedono, non voglio dare la colpa a Bottas per il contatto. Sono stato fortunato a non forare. La nostra macchina ha ancora molto potenziale da sbloccare, resto ottimista per le prossime gare. Recupero su Hamilton? Aveva un grande gap e anche se lo avessi ripreso non penso avrei potuto superarlo“. Ma in fin dei conti la Ferrari è riuscita a piazzare due macchine sul podio: “Non è stata una qualifica perfetta per noi sabato, dobbiamo lavorare ancora – evidenziando il gap Ferrari-Mercedes sul bagnato – La monoposto è veloce e sono contento, funziona in quasi tutte le piste. È stato un week end difficile ma avere due macchine sul podio è un bel risultato“.
Convince ancora una volta Raikkonen, giunto alla sua quinta gara di fila sul podio. La costanza sta diventando l’estrema forza del pilota finlandese che continua a guadagnare punti consolidando la terza posizione nel campionato. Alla partenza non forza il duello con Vettel ed al 65° giro, dopo la leggera scodata del compagno di squadra a seguito del contatto con Bottas, alza il piede per qualche secondo per poi rimettersi in terza posizione. Questa Ferrari gli piace sempre di più e lo si nota dalla sua aggressività quando, chiamato ad effettuare i sorpassi dopo il pit-stop, entra netto e deciso sugli avversari. Un’altra prova estremamente positiva per ice-man che potrebbe veramente diventare un fattore decisivo nella seconda parte di stagione: “Penso che il terzo posto fosse il massimo che potessimo sperare oggi. Abbiamo raggiunto Bottas dopo il primo pit-stop ma non avevo la possibilità di superarlo, quindi a quel punto la nostra scelta è stata quella di fermarci di nuovo per riprovare. Prendiamo questi punti e guardiamo al prossimo Gran Premio“. Per altro, curiosamente, Raikkonen si è reso protagonista di un team radio dove ha ravvisato la mancanza di acqua a bordo della sua Ferrari dovendo condurre una lunga gara senza mai avere la possibilità di bere: “Non è stato davvero un problema. Certo è bello avere un po’ d’acqua in bocca ogni tanto e bere qualcosa. È stato un piccolo problema ma alla fine la gara è andata via piuttosto velocemente anche perché abbiamo continuato a spingere“. Per lui anche un simpatico siparietto al termine della gara con il figlio Robin che ha voluto imitarlo prendendo una bottiglietta d’acqua ed utilizzandola come uno champagne sul podio.
BOTTAS NON REGGE? “La pausa mi farà bene, ho bisogno di staccare un po’ e non pensare a questo sport per un po’ di tempo“. Sono delle parole che fanno discutere, specie se son state dette da un pilota Mercedes, team campione del mondo in carica. Bottas chiama il time-out e per lui arriva, probabilmente nel momento più opportuno, una pausa di tre settimane per le vacanze estive. Una gara perfetta fino al giro 65 quando, in grossa difficoltà sulle gomme soft a causa di un’unica sosta, si trova costretto a delle manovre leggermente azzardate per difendere la posizione prima su Vettel poi su Ricciardo. Quella sul pilota della Red Bull viene punita con 10 secondi di penalità (ininfluenti in quinta posizione) e 2 punti sulla Superlicenza Fia ma a far ancor più male al finlandese è la parola “scudiero”: “Innanzitutto devo dire che sentirmi chiamato scudiero fa male. Non c’è stato niente di positivo per me in questa gara, ho dovuto coprire la strategia di Kimi e nel finale non avevo più gomme per resistere. I due incidenti sono stati incidenti di gara, Vettel non mi ha lasciato spazio e Ricciardo mi è venuto addosso“. Il team principal della Mercedes, Wolff, ha apprezzato la gara di Bottas definendolo perfetto nella difesa di Hamilton con lo stesso Valtteri che vorrebbe avere un ruolo differente: “Devo parlare con il team, il divario in classifica tra me e Lewis è ampio e su questo non c’è niente da dire“. Poi il dietrofront con Bottas che su Twitter si chiarisce ed evidenza ‘ampia parità di trattamento Mercedes fra lui e Hamilton’, chiudendo una mezza polemica creatasi nella possibilità di una rottura dei rapporti fra il finlandese ed il team tedesco.
LA RED BULL DELUDE, RICCIARDO NO – La Red Bull delude, Verstappen ne fa le spese mentre Ricciardo si salva in grande stile. L’occasione Hungaroring finisce dritta dentro il cestino per il team austriaco chiamato ad una possibile doppietta rovinata e vanificata nel sabato di qualifica. Anche per la Red Bull la pioggia è stata fatale ed il gap dimostrato con gli altri team ha relegato Verstappen in settima posizione e Ricciardo addirittura in dodicesima. Max è costretto a salutare la gara dopo una manciata di giri a causa di un problema alla powerunit e aprendo il team radio ne ha dette di tutti i colori contro Renault, fornitore dei motori: “Paghiamo milioni per quello che speriamo sia un motore decente ma che continua a rompersi. Eravamo i più lenti in pista e questo è difficile da accettare. Sono molto deluso, il team è deluso ed i nostri tifosi sono delusi. Vengono a sostenerci in tutto il mondo e noi riusciamo a fare solo 5 o 6 giri“. A rincarare la dose ci ha pensato anche il team principal Horner che, per questi continui ritiri per problemi alle PU montate sulle Renault, ha chiesto pubblicamente le scuse di Renault. Fila tutto liscio, o quasi, per Ricciardo che porta a casa un buon quarto posto vista la posizione di partenza iniziale. L’australiano, imbottigliato nel traffico al via, è autore di una spettacolare rimonta con tante staccate improvvise in curva 1. Per lui anche un duello interessante con Magnussen e, all’ultimo giro, il sorpasso su Bottas che gli vale 12 punti: “Finalmente Bottas è stato aggressivo. Di solito è sempre un po’ morbido, quasi come un gelato sciolto mentre stavolta ha preso un po’ di forza, forse pure troppa ma meglio di niente. Nell’ultimo giro ho recuperato in pista la quarta posizione e sono contento per il risultato“. Ma rimane l’ombra sul futuro tra un possibile rinnovo con Red Bull: “Non ho ancora firmato. Non so cosa dire, è una situazione ancora un po’ complicata“.
Tra gli altri esulta Pierre Gasly che porta la Toro Rosso ad uno straordinario sesto posto capitalizzando l’ottimo risultato centrato in qualifica. Settima posizione per Kevin Magnussen su Haas poi il b-day man, Fernando Alonso che festeggia 37 anni con l’ottavo posto. Infine il nono piazzamento registrato da Carlos Sainz ed il decimo di Romain Grosjean. Out al primo giro Charles Leclerc, chiuso nel “gruppone”, si ritira anche Stoffel Vandoorne per un problema al cambio sulla sua McLaren.
Ed ora tutti in pausa tra un’escursione in montagna ed un bel tuffo al mare o in piscina. Chi si godrà la bella vita e chi passerà il tempo libero con la propria famiglia. Finalmente le vacanze, finalmente l’estate: tre lunghe settimane di pausa prima di riprendere il passo per il rush finale di questo campionato entusiasmante. Appuntamento nel week end 24-26 per il Gran Premio del Belgio nella spettacolare cornice del circuito di Spa-Francorchamps. Buona estate Formula 1.